Il Palio del Golfo compie 86 anni ma affascina ancora i giovani spezzini

Il Palio del Golfo compie ottantasei anni, ma per i giovani spezzini non li dimostra: i ragazzi lo amano e ora che siamo a quattro giorni dalla disfida remiera non vedono l’ora che arrivi venerdì 5, per potersi immergere negli ormai consueti tre giorni di festa no-stop. La città si bloccherà un po’ per tre sere di fila, ma «è lo stesso, va bene così», dicono i ragazzi. Senza dubbio la gara di canottaggio è il motore di tutto ma anche coloro che non fanno parte di nessuna borgata restano coinvolti. «Certo che mi piace il Palio», affermano entusiasti i ragazzi all’unisono. Non c’è bisogno di abitare al Canaletto, a Cadimare o essere uno di quei signori che, per la loro età, ne hanno visti a decine per apprezzarlo e capirne lo spirito. «Il Palio è l’evento tipico di Spezia», dice Giulia Buonavita ed è della stessa idea Manuel Toracca. Dice che «è giusto continuare a farlo e non deve mai essere cancellato». Tutti concordi nel considerare il Palio un momento rappresentativo della città, del quale non si può fare a meno. E i giovani vanno a vedere la gara, che è forse il momento preferito di tutta la manifestazione. «Sì la vedrò, mi piace molto», conferma Manuel Toracca. Anche le ragazze hanno subito il fascino del canottaggio: «Vado a vedere sia il Palio che la sfilata», dice di nuovo Giulia. Però sono un po’meno entusiaste rispetto ai maschi: «Di solito guardo la gara, ma un po’mi annoio», dice Virginia Taddei. La sfida femminile è la meno apprezzata, mentre quella dei senior è la più intrigante. «Cerco di andare a vedere la gara dei grandi, se riesco guardo anche gli juniores», dice Rafael Pizzi. Però c’è anche chi non è interessato, come Paola de Bernardi: «Non ho mai guardato il Palio in vita mia perché non mi piace, anche se ho sfilato qualche volta ». Ma questo non le impedisce di partecipare a tutto il resto. «Penso si una bella festa e vado sempre a vede la sfilata e i fuochi», continua Paola. La sfilata è un altro momento chiave. «Mi piace molto», dice Paola. «Forse è la parte che mi piace di più», ammette Giulia. A quasi nessuno però è piaciuta l’idea di far sfilare un unico gruppo di figuranti vestiti in abiti risorgimentali, in onore dell’anniversario dell’ Unità d’Italia.
«Era meglio quando ogni borgata sceglieva il suo tema», commenta Manuel. «Così il Palio ha meno senso, non è più lo stesso», spiega Rafael. Paola invece pensa che questa scelta valida: «Mi sembra una bella idea, almeno per un anno si fa una cosa diversa. Sono proprio curiosa di vedere la parata». Di sicuro ora che la sfilata si svolge la sera sono tutti più soddisfatti. «Meno male che l’hanno spostata la sera, almeno non fa caldo», continua Paola. C’è un altro momento del Palio amato da tutti, senza eccezioni: i fuochi d’artificio che chiudono la festa.
«Mi piacciono molto gli eventi serali perché almeno Spezia è diversa dal solito, c’è più gente in giro», dice Paola. E non preoccupa il traffico. «Meglio avere la città intasata che senza gente», incalza Manuel.
ALESSANDRA ZAMMARCHI

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