Il popolo del «Palio» si racconta

 TRA RITI scaramantici, curiosità, preghiere e quant’altro, si avvicina l’ora X, quella che da venerdì con la sfilata a domenica con la disputa dell’87esimo Palio del Golfo scriverà un’altra pagina nella storia di Spezia, legata allo sport e alla sua cultura marinara.
Tredici borgate pronte a contendersi l’ambito gonfalone di San Venerio: oggi parliamo di Porto Venere, Venere Azzurra, Canaletto, Cadimare, Fossamastra e Crdd, sei borgate che incontriamo nel nostro cammino pre Palio del Golfo per conoscere i loro segreti. Se infatti il Porto Venere dedica all’intera borgata uno striscione con la scritta «Ti amo» sulla torre capitolare del paese, la Venere Azzurra attira a se i tifosi con deliziosi sgabei cucinati con amore dalle donne e dagli uomini del borgo. Il Canaletto compie invece un rito davvero particolare pre gara: a squarciagola intona «Ale macche tatù, al le macche tarù, a le popolo maià». E se il Cadimare tenterà con tutte le forze di dedicare la vittoria all’indimenticabile Angelo Perillo, il Fossamastra ben orgoglioso di allenarsi tra i containers della Tarros ricorderà i mitici anni ’60. Il Crdd non adotterà alcuna scaramanzia ma sarà sostenuto da validissimi tifosi, i ragazzi diversamente abili degli Special Olimpics. Ieri intanto la presentazione a Genova, a Palazzo De Ferrari, della manifestazione remiera, patrocinata dalla Regione, e degli eventi collaterali che da giovedì animeranno la città.
Presenti gli assessori regionali Raffaella Paita e Angelo Berlangeri, che essendo nato a Siena ha detto di capire “l’importanza della competizione tra borgate”. Il segretario generale dell’Autorità portuale spezzina Davide Santini, l’assessore comunale al Progetto Palio Andrea Stretti e il Presidente del Comitato delle borgate Massimo Gianello hanno convenuto sulla necessità di erigere la manifestazione a evento di portata nazionale. Perché no?
Laura Provitina

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