Lerici marziano sbanca il Palio

 ALLA GRANDE, senza se e senza ma, il Lerici ha stravinto l’87° Palio del golfo. É vero che, alla vigilia, Giuseppe Liberatore, Alessandro Aluisini, Fabio Scantamburlo e Fausto Sassi, timonati da Francesco Lavalle – figlio dell’allenatore recordman di vittorie da vogatore, Paolo – erano dati favoriti ma ieri sera alla Morin hanno “ammazzato” tutti gli avversari. Grande il tempo – 11minuti primi, 06 secondi e 01 centesimi – ma schiacciante il distacco sul secondo classificato, quasi cinque secondi che significa uno scafo e mezzo abbondante avanti. Insomma, una gara senza storia per gli altri dodici equipaggi che, a parte i canalettesi, non hanno impensierito nemmeno un poco il “racer” dipinto di rosso e di verde. Al terzo posto, il Fossamastra, quindi, di seguito, Marola, Cadimare, Porto Venere, Muggiano, Fezzano, Le Grazie, Crdd, San Terenzo. Tellaro e Venere Azzurra .
Per Lerici e i lericini un pomeriggio indimenticabile, dato che prime sono arrivate anche le loro ladies nella categoria femminile. Ventisei anni dopo l’unico successo della borgata rossoverde alla Morin è arrivato dunque l’agognato bis. E che bis. I “marpioni” Liberatore e Sassi, rispettivamente cinque e sei Pali già portati a casa, hanno dimostrato di essere più che mai al top, splendidamente assecondati da Aluisini, Scantamburlo e pilotati dal piccolo Lavalle , un po’ il nipotino di capovoga e pruista, visto che proprio loro, valorosi compagni d’armo di papà Paolo, lo hanno visto letteralmente crescere. Come detto, un Palio a senso unico, reso appena un po’ pepato dalla suspence iniziale di un ritardo nella partenza che ha fatto schizzare su e giù l’adrenalina sui remi. Ma l’inconveniente – speaker Tinfena dixit – è stato causato dalla temporanea mancanza di collegamento con Rai Tre Liguria (sic). Al fatidico colpo di pistola, comunque, il Lerici è subito schizzato in testa come morso da una tarantola.«Al mio segnale scatenate l’inferno» deve aver detto ai suoi il capovoga Liberatore. E inferno (per gli altri) è stato. Una gara sempre avanti , avanti a tutti, quella del Lerici. Alla boa dei 500metri lo scafo rossoverde ha girato mettendo in fila Canaletto, Marola, Fezzano, Cadimare e gli altri; idem ai1.000, sempre con Canaletto, Marola e Fezzano in coda; ai 1.500 e, infine, nel rush finale dei 2.000 allorché le palate sono aumentate e il serravoga lanciato al momento giusto ha frantumato la resistenza di un Canaletto che, a sua volta, ha inflitto cinque secondi di distacco al Fezzano, finito terzo.
Nulla di più facile da vedersi per le migliaia di tifosi assiepati sulla Morin e lungo il Molo Italia e per i supporter lericini che, quando mancavano ancora duecento metri all’arrivo si sono buttati in mare per festeggiare, tanto erano sicuri del trionfo. In definitiva, un Palio avvincente e ben riuscito. In tribunale autorità cittadine,politici, consiglieri comunali .Una menzione particolare per Carispezia, rappresentata dal direttore generale, Roberto Ghisellini, principale sponsor della manifestazione remiera, che ha distribuito eleganti cappellini bianchi e cuscini per le sedie del palco. Presenti, tra gli altri, il presidente dell’Autorità portuale di Genova, Luigi Merlo, e quello della Spezia, Lorenzo Forcieri, che ha seguito la gara a bordo Morin, in mezzo ai tifosi e agli addetti dell’Uisp. Lui non tifava per nessuno ma si è divertito nonostante fosse troppo vicino allo starter quando questi ha sparato il colpo di pistola.
AMERIGO LUALDI

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