Arsenalotti “pelandroni” il Palio nella bufera

I DELEGATI sindacali non l’hanno presa affatto bene. E dicono che i vertici locali della Marina militare, con l’ammiraglio Toscano in testa, si siano risentiti, e non poco (nessun rappresentante della Marina, l’altra sera alle premiazioni, ha osservato qualcuno).
Colpa di quei buontemponi dei graziotti che venerdì sera, nel corso della sfilata delle tredici borgate del golfo, hanno rappresentato quattro dipendenti dell’Arsenale che al suono della sirena, invece di lavorare, aprono la cassa degli attrezzi (in realtà un tavolino di quelli da campeggio) e si mettono a bere e a giocare a carte.
Apriti cielo. La Rsu dell’Arsenale ha preso posizione con un comunicato ufficiale e nelle austere stanze del Dipartimento la scena non ha fatto per niente ridere. Anzi. Ma tant’è, la frittata, ormai, era già bella che fatta e servita.
E gli arsenalotti si sono beccati loro malgrado l’ennesima battuta popolare e tutta sprugolina sulla loro produttività. Nel comunicato diramato ieri, la Rsu dello stabilimento militare parla di «ironia poco simpatica su favole e dicerie» nonché di «parodia pesante che offende i cittadini spezzini ».
Il tema scelto dalle Grazie, l’Inferno dantesco inteso come luogo punitivo della borgata di ponente che non vince un Palio dal 1951, surclassata dalle altre, ha inteso rappresentare, appunto, tutti i paesi che si affacciano sul Golfo con le rispettive tradizioni e particolarità. Per il Crdd, acronimo di Circolo ricreativo dipendenti Difesa, è stato scelto appunto l’Arsenale e qui è successo il patatrac che ha urtato la suscettibilità di molti.
Dei civili che ci lavorano e dei vertici con le stellette che lo dirigono. Un luogo comune tipicamente spezzino dipinge l’arsenalotto non sempre e non troppo oberato dal lavoro.
Nomea che i dipendenti dello stabilimento ovviamente (e giustamente) ritengono offensiva.
«Non c’era alcuna malizia né intenzione di urtare la suscettibilità di chi lavora in Arsenale – precisa il responsabile della sfilata delle Grazie, Franco Carassale – Nel rappresentare il Crdd eravamo in difficoltà e abbiamo pensato a qualcosa di goliardico che facesse sorridere. Non volevamo offendere nessuno e spiace che la nostra sortita satirica e del tutto innocente abbia offeso qualcuno».
L’incidente “diplomatico” probabilmente finirà qui, ma i delegati sindacali dell’Arsenale hanno, in ogni caso, inteso ribadire alcuni concetti, peraltro in termini pacati. «Fare ironia sulle favole e dicerie, non conoscendo la realtà lavorativa riteniamo sia poco simpatico – scrive la Rsu – Seconda considerazione, fare ironia sui dipendenti dello stabilimento industriale della Marina, a parere nostro, è farla su tutta la città. Chi non ha avuto un parente (un padre, figlio, un cugino o uno zio) che non abbia lavorato in Arsenale? Ultima considerazione, la base navale è una realtà industriale dove ogni giorno operai e impiegati civili e militari lavorano per mantenere la sicurezza nel nostro Paese. Siamo ancora una parte forte e rilevante dell’economia di questa città e crediamo che fare una parodia così pesante offenda tutti i cittadini spezzini. Sono anni che siamo attaccati da alcuni quartieri o borgate, da chi vuole aree a scapito del lavoro e dell’occupazione a chi come nella manifestazione fa parodie poco simpatiche. Riteniamo quindi di chiedere e pretendere da questa città la giusta considerazione per il ruolo che giocano gli arsenalotti, persone degne di essere rispettate alla stregua di altri lavoratori».
Amerigo LUALDI

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