O’bela Spèsa, che festa in città

UNA sfilata eccezionale quella che poco dopo le 21 ha lasciato ieri piazza Brin per incamminarsi verso il traguardo di largo Fiorillo ricca di oltre 1.700 figuranti, otto bande musicali (della Marina Militare, Puccini di Migliarina, Cittadina della Spezia, di Vezzano Ligure, Santo Stefano Magra, Riomaggiore, Filarmonica Santa Cecilia di Casola Lunigiana e Filarmonica Albianese), un lunghissimo corteo aperto dalla Banda del Comando marittimo Nord, dai gonfaloni dei tre Comuni del Golfo:
La Spezia, Porto Venere e Lerici, dalla bandiera del Comitato delle Borgate e dai giudici della lega Canottaggio Uisp. E poi subito la fantasmagoria delle borgate iniziando con le coreografie della rivisitazione del “Signore degli anelli” con i quattro vogatori della “Contea de Maoa” trasformati in hobbit alla ricerca del mitico anello che in questo caso è il Palio del Golfo, messe in campo dal Marola, partito primo come vincitore della passata edizione del Palio del Golfo. Tra le particolarità di questa sfilata il ritorno di tante belle ragazze in bikini che nelle precedenti edizioni si erano un poco perdute, tra queste le splendide hawaiane messe in campo dal Fezzano che ha deciso di riscoprire un tema particolarmente accattivante, un viaggio immaginario nelle isole Hawaii nostrane, tra uno sciame di belle indigene. Tellaro ha voluto onorare il suo terzo posto nella sfilata che non conquistava da decenni rievocando il soggiorno di David Herbert Lawrence nel suo borgo e facendo sfilare un barcone a ricordo di quello con cui i pescatori di Tellaro trasportarono il pianoforte a coda di Frida, la moglie di Lawrence. Una bellissima riproduzione di uno dei mitici motoscafi Riva, la storica boutique “Chantal” ed il bar “Lamia” e le miss del tempo, hanno rievocato gli anni ruggenti di Porto Venere,quando,come hanno ricordato, i Riva ormeggiati alla caletta raggiungevano la sessantina.
Del Muggiano la rievocazione della “Grotta dei colombi” e delle statue stele, la prima delle quali ritrovata nel Golfo nel 1888, lo scoppio di Falconara (con gli abitanti in fuga in camicia da notte) e le mitiche terme “Centum Clavi”che erano di proprietà dell’ordine dei Templari. Del Crdd il grande carro che rappresenta l’antico mercato coperto di piazza Cavour anni Trenta con le sue tettoie Liberty in ghisa, i tanti carretti a mano traboccanti di frutta e verdura portate dai contadini della periferia in un inno alle trasformazioni della piazza. Tema del Canaletto le “ferie” con la rappresentazione dei più bei luoghi di vacanza del mondo, dalle città d’arte italiane come Firenze, a Parigi (la torre Eiffel) e New York (la statua della Libertà), oltre ai soggiorni marini e montani nostrani. Decisamente eccezionale la riproduzione del sottomarino Nautilus del Capitano Memo e degli scafandri subacquei dei suoi uomini che devono difendersi, nel compito immane della conquista del Palio, dagli attacchi dei selvaggi delle altre borgate. Cinquanta candeline per festeggiare i 50anni della borgata messe in campo dal Lerici con il grande carro del diavolo simbolo della borgata che sovrasta la grande festa della ricorrenza. Con oltre 220 figuranti e due grandi carri Cadimare ha voluto rappresentare la fierezza di essere spezzini prima che cadamoti e così ha celebrato il giuramento dei Marinai, gli approcci amorosi delle coppiette sulla Litoranea e la passione per “Fugassa e fainà”. Quattro grandi carri e 200 persone per Le Grazie con la barca “Nella” vincitrice del Palio del 1932. Una bella raffigurazione di un Frankestein animato rievoca per San Terenzo la presenza nel borgo di Mary Shelley, mentre ha chiuso la sfilata la Venere Azzurra con una bella rievocazione della storia del Castello di San Terenzo la cui torre risale al 1200, che venne completato dai pescatori del paese nel 1588 come testimoniato in un antico documento.

Pierangelo CAITI

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