Le Grazie, festa tutta la notte coi fuochi d’artificio del sindaco

UNA festa degna di più di mezzo secolo di attesa. Musica, brindisi e tanti abbracci per festeggiare nella borgata delle Grazie, quella che già qualcuno ha definito la giornata più bella della propria vita. Uno sciame di scooter ha raggiunto domenica pomeriggio passeggiata Morin per sostenere i propri equipaggi e per sperare nel sogno, un sogno che è diventato realtà e alla fine, la stessa folla, ha fatto ritorno a casa, ma portando nel paese qualcosa di più, qualcosa di molto prezioso, l’emozione per una vittoria. I tifosi prima di arrivare alle Grazie, hanno fatto il classico carosello facendo il giro di tutte le borgate e sono stati accolti tra gli applausi specialmente di Cadimare e Marola. E poi tutti a Ria, per aspettare i campioni, l’allenatore, la barca trionfatrice e quel drappo di stoffa che vale la fatica, il sudore e il sacrificio di un anno di lavoro.
I vogatori sono arrivati via mare, sbarcando direttamente sulla spiaggia e con loro anche l’attesissimo gonfalone, che tutti hanno voluto stringere e alzare verso il cielo.
Una festa improvvisata, ma riuscita splendidamente. «Per scaramanzia non avevamo preparato niente – dichiara il capo borgata Alessandro Busoni -, ma grazie alla collaborazione del Comune di Porto Venere siamo riusciti in poco
tempo a organizzare la serata». Dalla rotonda davanti alla chiesa di Nostra Signora delle Grazie, sono stati sparati i fuochi d’artificio donati dal sindaco Matteo Cozzani. La stessa chiesa ha suonato le campane per celebrare questa vittoria e dal campanile è stato appeso un bandierone gigante. Non è mancata ovviamente la musica con il deejay. «È stata una nottata indimenticabile – dichiara ancora Busoni – l’intero paese si è riversato in piazza e nei giardini, e si è stretto attorno alla barca, che è rimasta sul carrello fino a notte fonda. Ho sudato sette camicie quest’anno, ma la soddisfazione è impagabile. Riuscire a portare un palio senior alle Grazie era un qualcosa che fino all’anno scorso sembrava impossibile, anche se ci abbiamo sempre creduto. Il problema è che di entrate ce ne sono poche, le uniche provengono dalla sagra, quindi diventava difficile potersi permettere di avvicinare vogatori di un certo calibro.
Invece loro sono stati più che onesti e ora ci godiamo questo successo».
La maggior parte dei tifosi non aveva mai festeggiato per una vittoria senior, in quanto probabilmente molti di loro, nel 1951,dovevano ancora nascere.
Una festa che ha coinvolto tutte le generazioni di graziotti, dal centenario Mario Garzia, 103 anni e vincitore dei due palii del ‘32 e ‘33, al piccolo futuro figlio del terzo remo Giuseppe Liberatore, che nella pancia di mamma Tania, ha senz’altro percepito le emozioni di quella giornata. «Per Mario Garzia è come aver rivinto un’altra volta – spiega un tifoso – siamo andati a festeggiare anche sotto la sua finestra, ed è uscito a salutarci».
Ma alle Grazie si è intravisto anche un po’ di arancione. I vogatori del Marola, insieme all’allenatore Sergio Silvi e a qualche tifoso, hanno fatto visita ai nuovi campioni del golfo, per congratularsi con loro.
Selene RICCO

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