Palio, il Canaletto va in appello

FUTURO del Palio nebuloso: a pochi giorni dalla gara arriva la “giostra dei ricorsi” che riapre tutto e riaccende nuovamente la spia del “rischio” per l’armo del Fezzano.
A poche ore dalla sentenza del giudice unico sul caso “Mori”, ovvero sull’inchiesta per la firma messa dal vogatore, oggi tesserato del Fezzano, prima su di un modulo di richiesta di tesseramento della Borgata Canaletto e dopo poche settimane in un analogo atto ma per conto della Borgata Fezzano, dove voga tutt’ora, il dibattito si sposta nella sede istituzionale della Commissione di Appello che ieri è stata convocata dalla Lega Canottaggio dopo l’annuncio, della Borgata Canaletto, di procedere in contestazione alla decisione formale del Giudice Unico. Insomma si passa in secondo grado, così come avvenuto per le squalifiche degli atleti di Muggiano e Portovenere dopo il deferimento per la vaselina trovata sui cuscini dei loro sedili. Il giudice unico aveva condannato il Canaletto ad una sanzione di 300 euro per non aver reso pubblico (i fatti sono dell’inverno 2014) l’illecito commesso da Mori, mentre il vogatore è stato ammonito per aver commesso il fatto senza cercare un dolo, e anche il Fezzano si era preso una sanzione, di 100 euro, perchè quando Mori ha firmato la seconda impegnativa era sotto la responsabilità della borgata numero 3. Ora l’appello. E chi rischia di più è il Fezzano.

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