Casali, la dinastia che anima il Palio dagli anni Sessanta

LA STORIA DI UNA FAMIGLIA DI CAMPIONI   

Casali, la dinastia che anima il Palio dagli anni Sessanta

Il capoborgata Gianni vinse cinque volte di fila Dopo il figlio in mare i nipoti Alex e Manuel _______________________________________

[Da Il Secolo XIX del 09/08/2017] –  IN una famiglia dove il Palio è sempre stato pane quotidiano, non si può fare a meno di crescere amando quel mondo in maniera appassionata. L’esempio lampante lo incarna alla perfezione la famiglia Casali, che ha dato vita a una generazione di vogatori. Il capo borgata del Canaletto, Gianni Casali, rappresenta una delle personalità di spicco nella storia del Palio del Golfo. Vincitore alla Morin per cinque edizioni di fila, dal 64 al 68, ha dedicato al Palio la propria vita. Di questo mondo conosce ogni sfumatura ed è riuscito a trasmettere il proprio entusiasmo anche a figli e nipoti. Il figlio, Marco Casali, ha vinto con la maglia del Canaletto nel 1996 e nel 1998. In quell’anno la nipote Marina, figlia del compianto Guglielmo, fratello di Gianni, era al timone. Gianni ha anche una figlia, Michela, mamma di Manuel De Cola, il terzo remo del Canaletto junior di questo novantaduesimo palio. Ma la dynasty Casali non è finita qui: sulla prua della barca gialla di quest’anno, un altro nipote di Gianni, Alex Olmi, figlio di Serena. «A casa nostra il palio lo viviamo in maniera particolare – ha detto Gianni Casali -. Noi siamo innamorati di questo mondo e della nostra borgata. Io e la mia famiglia ci siamo sempre impegnati, non solo nella voga , ma anche dando una mano per costruire i carri per la sfilata, collaborando con la scuola, insomma abbiamo sempre partecipato a qualsiasi iniziativa del paese, spinti dall’amore per il Canaletto e per il Palio. Personalmente – ha proseguito – sono un collezionista di foto, mi piace avere i ricordi a portata di mano. Ho tantissime fotografie antiche, che concedo volentieri a chi me le chiede. I miei figlie i miei nipoti sono cresciuti ascoltando i miei racconti e le storie di mio padre Domenico, che vogava a bordo delle barche dei muscolai. Non appena i miei nipoti sono sbocciati e hanno avuto l’età per farlo, sono subito voluti andare in mare». Gianni Casali è una di quelle persone che potrebbe parlare di palio per ore e ore e i suoi racconti, ricchi di aneddoti, sono sempre avvincenti, motivo per cui è riuscito a tramandare questa passione di generazione in generazione. «Quando seguo i ragazzi in mare spesso urlo. Mia figlia mi trova da dire perché sostiene che sono troppo severo con i miei nipoti, ma io so che bisogna fare così. Devono imparare a vogare, per quello grido, ma non sono cattivo, anzi. Tutti mi dicono che sono un po’ grezzo, forse è vero, ma nella tasca del mio cuore le emozioni le sento eccome. Quando al Palio, c’è qualcuno dei miei, non lo do a vedere, ma sono molto preso ed emozionato». Ma quando Gianni è a casa, fa invece il nonno. Tant’è che proprio oggi i ragazzi sono partiti per le vacanze e un po’ di apprensione c’è. «Sono partiti stamattina per Barcellona, spero si divertiranno senza darci preoccupazioni», ha detto. Tra le mura della famiglia Casali, il cuore batte ancora molto forte per il Palio del Golfo e la passione è il motore principale. E ancora oggi, nonostante le cose per molti siano cambiate, c’è chi continua a mettere il cuore davanti a tutto il resto: basti pensare al gesto commovente fatto dalla tifoseria graziotta nel giorno del Palio. I ragazzi di Ria, acerrimi nemici in mare dei vicini del Porto Venere, sono arrivati nel borgo per il solito sfottò ‘pre gara’ ma a sorpresa hanno srotolato uno striscione per ricordare Luca Arpe, il giovane portovenerese scomparso in un incidente la scorsa primavera. Un gesto inatteso che ha regalato momenti di commozione tra i ragazzi dei due paesi

SELENE RICCO
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