2013

Grande festa a Marola per l’oro strappato alla Morin

UNA GRANDE FESTA che ha coinvolto tutta la borgata del Marola, detentrice dell’88esimo Palio del Golfo. É quella che l’altra sera ha visto la partecipazione di 250 persone per rendere il meritato omaggio ai campioni del mare 2013, che domenica scorsa hanno letteralmente trionfato nello specchio acqueo antistante passeggiata Morin. Gianni Carrara, Nunzio Ianò, Nicholas Vischio, Diego Maddaluno, e la piccola timoniera Elisabetta Giunti, sono stati festeggiati dai borgatari, durante una serata indimenticabile che ha visto la presenza del sindaco Massimo Federici, dell’assessore Andrea Stretti, del Comitato delle borgate e della Lega Canottaggio Uisp. Mancavano i ravioli ai frutti di mare (piatto tipico servito nella tradizionale sagra paesana), ma non sono mancate le prelibatezze locali gustate dai borgatari in una maxi tavolata. E poi i campioni hanno tagliato la torta (vedi foto), e hanno ricevuto premi dalla società. Premi anche per gli junior, arrivati quarti nella disfida remiera di domenica nonostante alla loro prima esperienza, e premi anche per Laura Buticchi e per Alice Greco, vincitrici del Palio rosa con il Canaletto ma maroline doc. Al termine un riconoscimento anche per chi si è prodigato per la realizzazione della sfilata.

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«Arsenalotti,non volevamo denigrarvi»

 FRANCO CARASSALE «IN QUALITÀ di responsabile della sfilata della Borgata Marinara Le Grazie e a nome di tutto il gruppo che ha partecipato alla realizzazione, mi preme fare delle precisazioni in merito alla polemica che RSU dell’Arsenale e Marina Militare hanno scatenato. Come prima cosa vorrei sottolineare come venga data attenzione ad una scena effettuata da 4 ragazzi all’interno di una sfilata composta da ben 150 persone con un tema completamente diverso e che nei due giorni successivi non ha scandalizzato nessuno degli spezzini. Ci scusiamo comunque con i lavoratori dell’arsenale se in qualche modo si sono sentiti offesi, non era nella nostra intenzione denigrare nessuno ma nella difficoltà di rappresentare una borgata come il CRDD abbiamo effettuato una scelta che a posteriori potrà anche essere stata discutibile ma che aveva il solo scopo di alleggerire i toni e divertire fotografando un aspetto non inventato da noi ma raccontato ironicamente in città. Detto questo esprimo il mio pensiero su tempi, modi e termini usati: innanzitutto dire che non conosciamo la realtà lavorativa dell’arsenale quando, come dite voi, “abbiamo tutti un papà o un figlio o uno zio che ci lavora” è scorretto (anche chi sfilava in quella scena è figlio di arsenalotto), conosciamo la storia della nostra città e di questa storia gli spezzini non si vergognano né tantomeno si offendono. Trovo pretestuoso e di cattivo gusto, poi, la fine del servizio mostrato dal telegiornale di TLS che addirittura tira in ballo le morti sul lavoro sovrapponendole alle immagini della nostra sfilata: Le Grazie ha pagato, come tutti purtroppo, il prezzo di giovani vite spezzate sul luogo di lavoro e siamo ben consci di cosa questo voglia dire. Sono altresì dispiaciuto che questo attacco verso la nostra borgata venga anche dal comando della Marina Militare che di Le Grazie ha fatto la base operativa e che da tempo è una realtà ben integrata nella vita del paese e che nessuno si è mai sognato di contrastare, come potrebbe sembrare da un articolo apparso sugli organi di stampa. Concludo, sperando di aver fatto chiarezza, con una riflessione da borgataro: visto che a 6 giorni di distanza dalla sfilata non siamo stati ancora messi a conoscenza dei voti dei giurati e a seguito di questa polemica mi auguro che nessuno sia intervenuto facendo pressione (e nessuno abbia accettato) per “ritoccare” i voti modificando l’esito finale della sfilata:sarebbe veramente un fatto grave da condannare duramente».

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Champagne a go-go in borgata

 L’APPUNTAMENTO non è stato disertato. Anzi. Un centinaio di portoveneresi doc, insieme a turisti e curiosi, nonostante il cielo minaccioso ieri sera hanno partecipato alla grande festa della borgata, per brindare alla vittoria del Palio Junior e della sfilata 2013. Una festa che ha coinvolto in prima persona tutti coloro che in quest’ultimo mesi sono stati impegnati, sia a terra che in mare, nel realizzare un sogno nel cassetto. Tra questi i quattro ragazzi d’oro che ieri sera hanno festeggiato insieme al sindaco Matteo Cozzani, alla dirigenza e al capoborgata Roberto Ribolini: Andrea Faggioni, Gregorio De Luca, Daniele Carpena, Alessandro Greco e il piccolo timoniere Luca Maesano. Insieme alla presidente Roberta Pazzi, e agli allenatori Andrea Canalini e Matteo Bello (ma anche quello dei senior, Paolo Lavalle alias “l’Imperatore’’) sono saliti sul palco, in piazza Bastreri, trasformando la location dei festeggiamenti in una sorta di baraonda, con tanto di musica fino a notte fonda. Dalla Torre capitolare è stato calato, attraverso una corda, il Gonfalone conquistato nell’impresa di domenica pomeriggio, che è stata nuovamente proposta nel corso della serata, in un video apprezzato da tutti. Non poteva poi mancare il carro allegorico che ha permesso ai portoveneresi di conquistare la vittoria anche nella sfilata per le vie cittadine. E le magliette raffiguranti la locandina de La Nazione (nella foto di Bea Newton) uscita martedì dopo il responso del Comitato delle borgate sull’esito della kermesse folcloristica. Insomma, una grande festa con i cuori di tutti rivolti a un amico che non c’è più: Domenico Bertoli, scomparso improvvisamente nel maggio scorso. Dirigente dell’Unione sportiva di Porto Venere negli anni ’80 e ’90, da sempre sostenitore dell’armo bianco rosso, soprattutto degli junior: un sostegno rafforzato dall’orgoglio di vedere il nipote Daniele tra i componenti dell’equipaggio. «A lui è dedicata la splendida vittoria nel Palio del Golfo junior e la conquista del primo premio della sfilata », spiega Giuseppe Basso, segretario dell’Unione sportiva, che sottolinea: «La voglia di vincere con grande e leale agonismo sportivo è derivata da questo apporto morale, che si è sommato alla forza di un gruppo coeso, formato da giovani atleti, da valenti allenatori e da appassionati collaboratori, coordinato dal capoborgata Ribolini». Laura Provitina

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Arsenalotti “pelandroni” il Palio nella bufera

I DELEGATI sindacali non l’hanno presa affatto bene. E dicono che i vertici locali della Marina militare, con l’ammiraglio Toscano in testa, si siano risentiti, e non poco (nessun rappresentante della Marina, l’altra sera alle premiazioni, ha osservato qualcuno). Colpa di quei buontemponi dei graziotti che venerdì sera, nel corso della sfilata delle tredici borgate del golfo, hanno rappresentato quattro dipendenti dell’Arsenale che al suono della sirena, invece di lavorare, aprono la cassa degli attrezzi (in realtà un tavolino di quelli da campeggio) e si mettono a bere e a giocare a carte. Apriti cielo. La Rsu dell’Arsenale ha preso posizione con un comunicato ufficiale e nelle austere stanze del Dipartimento la scena non ha fatto per niente ridere. Anzi. Ma tant’è, la frittata, ormai, era già bella che fatta e servita. E gli arsenalotti si sono beccati loro malgrado l’ennesima battuta popolare e tutta sprugolina sulla loro produttività. Nel comunicato diramato ieri, la Rsu dello stabilimento militare parla di «ironia poco simpatica su favole e dicerie» nonché di «parodia pesante che offende i cittadini spezzini ». Il tema scelto dalle Grazie, l’Inferno dantesco inteso come luogo punitivo della borgata di ponente che non vince un Palio dal 1951, surclassata dalle altre, ha inteso rappresentare, appunto, tutti i paesi che si affacciano sul Golfo con le rispettive tradizioni e particolarità. Per il Crdd, acronimo di Circolo ricreativo dipendenti Difesa, è stato scelto appunto l’Arsenale e qui è successo il patatrac che ha urtato la suscettibilità di molti. Dei civili che ci lavorano e dei vertici con le stellette che lo dirigono. Un luogo comune tipicamente spezzino dipinge l’arsenalotto non sempre e non troppo oberato dal lavoro. Nomea che i dipendenti dello stabilimento ovviamente (e giustamente) ritengono offensiva. «Non c’era alcuna malizia né intenzione di urtare la suscettibilità di chi lavora in Arsenale – precisa il responsabile della sfilata delle Grazie, Franco Carassale – Nel rappresentare il Crdd eravamo in difficoltà e abbiamo pensato a qualcosa di goliardico che facesse sorridere. Non volevamo offendere nessuno e spiace che la nostra sortita satirica e del tutto innocente abbia offeso qualcuno». L’incidente “diplomatico” probabilmente finirà qui, ma i delegati sindacali dell’Arsenale hanno, in ogni caso, inteso ribadire alcuni concetti, peraltro in termini pacati. «Fare ironia sulle favole e dicerie, non conoscendo la realtà lavorativa riteniamo sia poco simpatico – scrive la Rsu – Seconda considerazione, fare ironia sui dipendenti dello stabilimento industriale della Marina, a parere nostro, è farla su tutta la città. Chi non ha avuto un parente (un padre, figlio, un cugino o uno zio) che non abbia lavorato in Arsenale? Ultima considerazione, la base navale è una realtà industriale dove ogni giorno operai e impiegati civili e militari lavorano per mantenere la sicurezza nel nostro Paese. Siamo ancora una parte forte e rilevante dell’economia di questa città e crediamo che fare una parodia così pesante offenda tutti i cittadini spezzini. Sono anni che siamo attaccati da alcuni quartieri o borgate, da chi vuole aree a scapito del lavoro e dell’occupazione a chi come nella manifestazione fa parodie poco simpatiche. Riteniamo quindi di chiedere e pretendere da questa città la giusta considerazione per il ruolo che giocano gli arsenalotti, persone degne di essere rispettate alla stregua di altri lavoratori». Amerigo LUALDI

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Sfilata, vince la storia. Trionfa Porto Venere

SUCCESSO per le rievocazioni storiche nella sfilata delle borgate con la vittoria al Porto Venere e il secondo posto al Lerici,mentre terzo arriva il Cadimare nell’unica affermazione di questo palio. Il Porto Venere ha vinto ricordando i 900 anni delle sue mura di cui ha tracciato la costruzione e il lavoro delle massaie per preparare pane fresco ogni giorno per i tanti muratori e spaccapietre. Lerici al secondo posto nel ricordo degli 80 anni dal successo del Rex il transatlantico che nel 1932 conquistò per l’Italia il “Nastro azzurro” avendo al comando il lericino Francesco Tarabotto. Terzo Cadimare con le sue raffigurazioni dei luoghi più belli del mondo e la constatazione che questi sono in Italia e nel cuore resta sempre Cadimare. Al Porto Venere quindi il bassorilievo realizzato per l’occasione da Francesco Vaccarone, consegnato alla borgata dal presidente della Fondazione Carispezia Matteo Melley. La scelta è stata fatta da una giuria composta da Mario Bruchi consigliere di amministrazione della Fondazione Carispezia, Paolo Carrozzi direttore di Tele Liguria Sud, Lorenzo Cresci capo redattore del Secolo XIX, Marzio Pelù caporedattore de La Nazione e dal comico Dario Vergassola. La premiazione di fronte alla stazione marittima. I vincitori dell’88a edizione del Palio del Golfo, i giovani eroi del Marola (Gianni Carrara, Nicola Vischio, Nunzio Ianò, Diego Maddaluno e la timoniera Elisabetta Giunti) sono arrivati per primi su un pick-up imbandierato e con magliette con la scritta “non dire gatto se non l’hai nel sacco”. Poco dopo sono arrivate le ragazze del Canaletto:Laura Buticchi,Caterina Brugnera, Alice Greco, Eleonora Frascadore e la piccola timoniera Ilaria Valenti, su una splendida carrozza rossa trainata da due cavalli bai e per ultimi i giovani del Porto Venere. Grande festa per la borgata di Roberto Ribolini che, con la conquista del 50° Palio Junior, raggiunge quota quattro vittorie dopo quelle del 1973, 1977 e 1979,un titolo che quindi mancava nel palmares della borgata da 34 anni. I giovani campioni, allenati da Andrea Canalini e Matteo Bello sotto la supervisione di Paolo Lavalle, sono Andrea Faggioni, Gregorio De Luca, Daniele Carpena e Alessandro Greco, timonati da Luca Maesano. Sul palco delle premiazioni i sindaci di Lerici, La Spezia e Porto Venere, Marco Caluri, Massimo Federici e Matteo Cozzani, tutte le autorità, i responsabili della Lega Canottaggio Uisp e i giudici. A dirigere la premiazione per il terzo anno consecutivo Gianluca Tinfena. Per prima è stata premiata la sfilata delle borgate, successivamente Roberto Ghisellini, direttore generale di Carispezia, ha premiato i vincitori del Trofeo Carispezia con Lerici, Fossamastra e Crdd ai primi tre posti nella categoria femminile, Porto Venere, Canaletto, Le Grazie primi in quella junior, Fezzano, Porto Venere e Marola ai primi tre posti in quella senior. Fiori dalla Uisp per tutte e 32 le vogatrici che hanno partecipato, con maggiore o minore fortuna alla 19a edizione del Palio di categoria. Medaglie d’argento della Uisp per i circa 30 timonieri che si sono avvicendati sui 32 armi in gara. Ricordo del Palio a Paolo Peirone presidente del Circolo Auto Moto Storiche La Spezia che ha organizzato l’VIII edizione in sidecar della riedizione del Circuito motociclistico cittadino 1924-1954. Per concludere le premiazioni degli armi in gara partendo dall’ultimo classificato per arrivare al primo e cominciando dalla categoria femminile. Per tutti cinque medaglie d’argento mentre ai tre primi sono andate cinque medaglie d’oro. Particolarmente felice la borgata del Tellaro per il terzo posto del suo equipaggio senior composto da Matteo Gambirasio, Alfonso Conte, Fabio Scantamburlo, Paolo Da Pozzo, timonati da Lorenzo Da Pozzo, il miglior piazzamento della borgata da 40 anni a questa parte quando, nel 1973, vinse l’unico Palio del suo palmares, successo che avrebbe potuto essere superiore senza il grave lutto capitato a Scantamburlo. Grande rimpianto invece in casa Fezzano dove il secondo posto nel Palio è tutto attribuito ad “un polpo” (in gergo una palata sbagliata) preso da uno dei suoi vogatori centrali a circa 200 metri dall’arrivo che ha poi determinato il ritardo di 63 centesimi impedendo la vittoria alla nuova e splendida barca “Belem” della borgata, vegliata e vigilata a vista nella notte pre palio. Pierangelo CAIT

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Il Palio ai ragazzini del Marola

 IN MOLTI la chiamano vendetta, altri, più istruiti, legge del contrappasso. Il Marola ha restituito al Fezzano la coltellata mortale al cuore ricevuta nel 2004 quando, grande favorita e al culmine di un ciclo di vittorie irripetibile, si vide superare dall’armo verde. Ieri sera è successo quello che la gente di Fezzano mai si sarebbe aspettata e agioire sono gli arancio-granata di Gianni Cargiolli, equipaggio di ragazzini terribili che l’anno scorso vogavano negli juniores. Gianni Carrara, capovoga; Nicola Vischio e Nunzio Ianò, centrali; Diego Maddaluno, pruista; Elisabetta Giunti, timoniera; Sergio Silvi ed Emilio Giunti, allenatori. Un’apoteosi per i marolini; una delusione, che definire cocente è davvero poco, per i fezzanesi che si sono presentati in massa sulla Morin, forti di nove successi su dieci gare disputate nelle prepalio (la rimanente l’ha vinta proprio il Marola). Ma la gara della prima domenica d’agosto, si sa, fa storia a parte e ieri, quello che sembra un abusato luogo comune, è stato mostrato al mondo. Si è disputato il Palio più appassionante e combattuto delle ultime edizioni, tirato fino alla fine e ricco di colpi a sorpresa. Basti pensare che, ai tre giri di boa, hanno virato tre barche diverse: ai 500 metri Porto Venere, ai 1.000 Marola, ai 1.500 Fezzano. Il tutto con scarti minimi. Poi, negli ultimi 500 metri e nel serra voga conclusivo, i giovani marolini hanno fatto l’impossibile precedendo per due secondi la corazzata verde guidata da Daniele Zampieri, con Patrizio Pierleoni (che ha mancato il suo settimo successo personale, Andrea Migliorini, Mattia Danubio, timonati da Emanuele Smecca). La classifica finale ha visto primo Marola (11’07”09), secondo Fezzano (11’ 09”72), terzo la grande rivelazione Tellaro (11’16”65),poi, a seguire, Porto Venere, Muggiano, Crdd, Canaletto, Fossamastra, Lerici, Cadimare, Le Grazie, Santerenzo. Venere Azzurra squalificata per avere saltato la boa dei 500 metri. Al termine, la gioia incontenibile (e per molti versi inattesa) della torcida arancio-granata e la disperazione dei fezzanesi i cui tifosi, tutti in maglia o canotta verde, sono rimasti ammutoliti. Tutt’intorno gli sberleffi degli avversari, soprattutto degli eterni rivali di Cadimare che hanno intonato cori inneggianti ai vincitori, botte di “Grazie Marola” e “Non vincerete mai”. Insomma, tutto come da copione: tifo, colori, lacrime di gioia e di dolore. Sì, perché per la gente delle borgate il Palio prende testa, cuore e pancia, da vivere col corpo e con l’anima. Tutto come da copione tra il pubblico ( forse meno numeroso rispetto alle passate edizioni) e sul palco delle autorità, presenti i sindaci di Spezia, Lerici, Porto Venere, assessori, prefetto, ammiraglio, direttore di Carispezia, presidenti delle Autorità portuali di Spezia e Genova, di Confindustria. Prima assoluta per il senatore del Partito democratico, Massimo Caleo, che, da sarzanese verace, non aveva mai assistito a un Palio del golfo. «Tutt’al più ho fatto un giro in barca ai Bozi di Saudino, ma remando in tondo», ha commentato ridendo. Amerigo LUALDI

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IL BORGO IN FESTA:«ABBATTUTO UN ALTRO PEZZETTO DI MURO»

«NON ce la faccio a seguire la gara. Mi emoziono troppo. Così sono stata qui. Mi hanno telefonato adesso, aspetto la festa con la borgata». La signora ha due figlie che si stanno per sposare e un palio del Golfo in più. Inatteso come un ospite che bussa a mezzanotte ma che alla fine porta la festa. È nell’area verde di Marola. Dove c’è la sagra del raviolo e campeggia la scritta il “Raviolo di Successo” che sembra quasi un oracolo scritto su misura. «I ragazzi poi vengono qua – dice Augusta -e scatta la festa tutti insieme, perché quello che conta è quello», mentre fa la conta dei piatti che mancano e dà il via libera al taglio del pane. Sono le 21,30 in punto. Alle finestre ci sono già gli stendardi. Arancio e granata. Si fanno vedere e puntano lo sguardo verso il golfo dove «dei ragazzini hanno stupito tutti. Dai giovani, dove gareggiavano fino a qualche tempo fa a fare l’impresa che ho visto in televisione ci vuole grinta e stoffa», dice Agostino Giacchè, marolino doc di 83 anni, che adesso per colpa della banda terribile non sa come fare con il suo modellino di gozzo del palio.«Ho finito gli spazi dove mettere i titoli – dice – è davvero un bel problema. Ma ho risolto, la scritta 2013 la metterò sotto», spiega. Anche lui aspetta la barca e tira un respiro di sollievo perché la rabbia estiva per colpa anche di Caronte che non fa dormire se n’è andata. Poteri terapeutici e taumaturgici della vittoria nella disfida remiera. «Oggi ero nero più del berretto di un prete poi quando ho visto che abbiamo fatto è diventata la giornata più bella», spiega. Insomma non succede ma se succede si è ripetuto «rimetto il bandierone nella terrazza di casa di mia figlia qui a Marola. Tanto l’ho già fatto in quella che ho in centro dove sto adesso». Ed è successo. E succederà che si farà anche la festa bis. In programma venerdì sera mentre Maria Grazia Carrara è una delle mamme dei golden boy marolini. «Terra di vogatori -dicono all’area verde – visto che li abbiamo anche in altri equipaggi ». Ma mamma Maria Grazia sventola la bandierina e ha il sorriso della letizia. È stata tutto il giorno alla Morin. Ha visto da vicino la vittoria sotto la canicola e gli spintoni e i botti dei tifosi.«Ma come si fa – dice – in televisione si soffre ancora di più e poi lì c’è mio figlio. Viva il Marola. Viva l’equipaggio che dagli Junior ha sbaragliato anche i maggiori e soprattutto il Fezzano». E sì, l’odiato rivale bianco verde, vicino di sponda ponentina del golfo dei Poeti e dei vogatori e insieme a Cadimare sfidante degli sfidanti. «Ci hanno telefonato per farci i complimenti», riprende Augusta. «Perché alla fine i borgata tori sono sportivi – osserva – siamo tutti uguali e quando finisce la gara c’è solo voglia di fare festa. Se vogliono possono anche venire qui con noi». Quasi il terzo tempo del remo mentre si accendono le luci del parco. Che sono arancioni e davanti a porta Marola si sono più motorino che alla fabbrica della Piaggio. Accendono i clacson. C’è chi fischietta. Chi a piedi e cerca aspetta e vuole vedere la barca vincitrice. Il carosello parte e sotto l’occhio vigile e contento di Gianni Cargiolli il capo borgata si lecca i baffi di una vittoria inattesa e che sa di gol al 95’ in rovesciata. «Non è retorica ma di pali ne ho visti tanti -dice Cargiolli – ma questo mi ha fatto venire la pelle d’oca». È la vittoria dei ragazzini coraggiosi. I baby vogatori. Davide che sconfigge Golia. È questa l’aria che si respira a Marola mentre c’è chi dice che «gli aranciogranata hanno buttato già un altro pezzettino di muro di cinta. Questa vittoria vale anche per quello », dicono all’area verde. Marco TORACCA

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«Fezzano vincente alla Morin» E’ il pronostico dei capiborgata

PRONOSTICI facili ma spesso scaramantici da capi borgata e presidenti delle 13 borgate sui vincitori del Palio. «Se non sbaglia niente la vittoria è del Fezzano, ha dimostrato un’assoluta superiorità – spiega Marco Greco, Lerici – per la gara femminile le nostre hanno qualche cosa in più, bisognerà vedere se riescono a esprimerlo, negli junior vedo favorito Canaletto ma può succedere di tutto». «Mi auguro vinca il Fezzano – dice Irene Lombardo, Venere Azzurra – è un bell’equipaggio. Tra le ragazze penso al Lerici e per gli junior al Porto Venere. Per il nostro armo senior il centro classifica sarà un bel risultato». «Il Fezzano è il favorito, ha vinto tutto – aggiunge Matteo Passalacqua, San Terenzo – negli junior sarà una lotta a tre tra Canaletto, Portovenere, Le Grazie, lotta a due tra Lerici e Crdd nel femminile, ma anche noi puntiamo al podio con il Canaletto». «Anche se siamo i favoriti faccio scaramantici scongiuri – spiega Orietta Vanacore, Fezzano – negli junior la gara è aperta, potremmo salire sul podio. Nelle ragazze vedo motivato il Crdd». Una curiosità: la barca del Fezzamo «è tanto bella» che è stata battezzata “Belen”. «Vince il Fezzano – è anche il parere di Susanna Oddi, Fossamastra -non c’è niente da fare o da dire, per gli junior spero vincano Le Grazie, nelle ragazze vinceremo noi». «La vittoria sarà del Fezzano o solo lui potrà perderla – sottolinea Alessandro Busoni, Le Grazie – ma anche il Porto Venere sarà competitivo, per gli junior tra i favoriti ci siamo anche noi e nel femminile solo il Lerici può perdersi la gara». «Se il Fezzano perde il Palio sarà solo per suo demerito, a oggi non ha rivali – aggiunge Roberto Inserra, Cadimare – anche se Marola, Portovenere e Muggiano daranno battaglia. Per gli junior contavamo di essere tra i primi e nonostante un recente infortunio ci batteremo con Porto Venere, Canaletto e Muggiano. Per le donne penso al Lerici ma le ragazze del Crdd hanno qualche cosa in più». «Il Palio è aperto, anche noi speriamo di far bene – dice Francesco Costa, Crdd -con gli junior abbiamo fatto la miglior prestazione stagionale e con le ragazze ci giochiamo il primato e cercheremo di spuntarla». «Quella del Palio è una gara a sè ed anche chi ha sempre dominato come il Fezzano può soccombere – dice Massimo Tortorelli, Muggiano – Porto Venere e Marola possono dare battaglia. Ma ci saremo anche noi: arriviamo al Palio al massimo della forma. Tra gli junior vedo 4-5 armi con pari possibilità di vittoria, nel femminile Lerici è in testa ma il Crdd ha maggior esperienza ». Lapidario Roberto Ribolini,Porto Venere. «Nei senior e negli junior vinceremo noi, siamo i più forti. Tra le ragazze il Crdd». «In partenza eravamo i più forti – spiega Luigi Elis Stakaj, Tellaro – poi un lutto e il crollo del morale, ma speriamo ancora di salire sul podio. Tra gli junior mi piace il Marola, per le ragazze non mi sbilancio». «Stando alla stagione il Palio lo può perdere solo il Fezzano – spiega Paolo Dini, Canaletto – tra gli junior speriamo di vincere lottando con Porto Venere e Le Grazie, tra le ragazze ce la giocheremo tra quattro equipaggi ». Per il Canaletto una tre giorni di riti scaramantici prepalio. «Vinciamo noi –sottolinea Gianni Gargiolli, Marola – Per gli junior puntiamo al podio, tra le donne una bella lotta, penso che il Lerici la spunterà anche se il cuore direbbe Crdd visto che la maggior parte delle vogatrici sono di Marola». Pierangelo CAITI

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Le borgate sfilano tra 50 mila spezzini

ANDAMENTO lento, ma spettacolare. Le borgate marinare hanno dato fondo alla creatività e alla passione per offrire ai cinquantamila spezzini che hanno fatto ala alla sfilata del Palio uno spettacolo che ha divertito, coinvolto, strappato applausi convinti. Alle 21 in punto il via con in testa al lungo corteo di circa 1.400 tra atleti, dirigenti, borgatari, e musici, la banda della Marina Militare, i gonfaloni dei tre comuni del Golfo: La Spezia, Lerici e Portovenere, lo striscione del Comitato delle Borgate, i rappresentanti della Lega Canottaggio Uisp e della Giuria e le tredici borgate in ordine di arrivo al Palio del Golfo dello scorso anno, con una ventina di carri e quattro bande musicali. Ad aprire il corteo delle borgate il Lerici con i due Palio vinti lo scorso anno ed una sfilata impostata sul ricordo della conquista del Nastro Azzurro avvenuta 80 anni fa da parte del transatlantico Rex guidato dal lericino comandante Tarabotto. Subito dietro Canaletto che difende le sue otto vittorie della sfilata e risponde alle accuse mai sopite di brogli, con una sfilata di ladri di ogni livello di evidenti progenie canarine: da Prometeo che ruba il fuoco degli Dei dell’Olimpo per illuminare viale San Bartolomeo a Robim Hood, il bandito della Maggiolina, ad Alì babà e i 40 ladroni, alla banda Bassotti, ad Ulisse ed al suo cavallo di Troia, per poi arrivare ad Al Capone ed ai suoi gangester ed alle sue ragazze ballerine di Charleston. Semplice la sfilata del Fossamastra che proietta un filmato sul Palio degli anni passati tra il tripudio delle bandiere di tutte le borgate. Maturità del “raviolo di mare” tipico della sagra marolina nella sfilata del Marola aperta dal palio junior vinto lo scorso anno e con i prodotti e le fasi della preparazione e grandi e piccini che lavorano alla realizzazione mentre chiude lo chef con il grande pentolone di cottura. La torre Eiffel, Buchingam Palace, il Carnevale di Rio ed addirittura un artico igloo tra i carri del Cadimare, tutti contornati da gruppi folk adeguati. E’ questo l’ipotetico giro del mondo dei Cadamotti ma poi le cose più belle sono quelle di casa mostra (carro con la torre di Pisa),e il cuore resta a Cadimare. I 900 anni della storia delle sue mura nella raffigurazione di Portovenere, con le diverse fasi della costruzione mentre le massaie del borgo producono pane per i lavoratori. E si rivedono tante belle ragazze in bikini per cui Portovenere è sempre stata famosa. Il transatlantico Costa Classica, via dell’amore e i castelli di Lerici e di Portovenere e le specialità gastronomiche delle Cinque Terre (acciughe e sciacchetrà) per i tanti croceristi che si stanno riversando sul Golfo, nella raffigurazione del Muggiano. Produzione di olio e vino, salatura delle acciughe, raccolta dei muscoli “l’oro nero del Golfo”, pasta al pesto e farinata, nella sfilata del Fezzano che si chiude contante piccole tavole imbandite. “Questo Palio è un Inferno” è il tema conduttore delle Grazie che vede i vincitori in un girone dantesco in cui l’ultimo gradino è quello della borgata con il maggior numero di vittorie: il Cadimare che quindi più di altri si è venduto l’anima al Diavolo dopo essere stato traghettato da Caronte tra le anime dannate. I vari temi della canzone di Giovando “O Bela Spesa” al centro della sfilata del Crdd che si apre con la gondola che ricorda Venezia. La storia della nascita del paese nel ricordo di San Terenzio che gli diede il nome nella suggestiva produzione di Portiolo/ San Terenzo che si gemella con la Scozia del Santo e sfila con due autentiche cornamuse, una suonata dal famoso virtuoso Pietro Malaguti. Ancora una nuova edizione della leggenda del polpo per Tellaro che rievoca la seicentesca leggenda di quando, aggrappandosi alle corde delle campane le suonava a distesa per svegliare gli abitanti subito accorsi a respingere una assalto di pirati saraceni. A concludere la Venere Azzurra con una celebrazione della sua spiaggia libera ricca di mare,sole, sdraio e ombrelloni, riscoperta quest’anno da centinaia di persone. Pierangelo CAITI

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Porto Venere corre e sogna una doppietta

È DAL 1977 che il Porto Venere non riesce a conquistare il palio: sono36 anni dall’ultimo successo e questa 88a edizione potrebbe rappresentare l’occasione giusta per riportare il gonfalone a casa della borgata biancorossa. E magari con un bis per gli junior, la vera sorpresa di questa stagione. «L’entusiasmo è alle stelle – dice il capo borgata Roberto Ribolini – ma il paese sta vivendo un momento di “silenzio agitato” perché si sta cercando di non caricare i ragazzi di troppa pressione. In molti sono già contenti e sostengono che abbiamo già fatto tanto, ma noi sappiamo che possiamo e dobbiamo fare ancora di più e domenica lo dimostreremo. Paolo Lavalle – prosegue – è la nostra arma in più, un grande motivatore oltre a un ottimo allenatore». L’equipaggio senior è stato costruito per vincere. A bordo vogatori noti e apprezzati, tra cui un plurivincitore, Fausto Sassi, il pruista. Fausto ha alle spalle sei vittorie: la prima nel 1997 con il Fezzano; tre successi li ha ottenuti a bordo del Marola (2001, 2005 e 2006). È poi autore delle ultime due vittorie, due anni fa con il Muggiano e lo scorso anno con il Lerici. Il capovoga è Alessio Nardini, vogatore apprezzato da tutti e reduce del buon secondo posto ottenuto lo scorso anno a Canaletto; i centrali sono Riccardo Muzzi e Gabriele Pindaro, entrambi protagonisti di due stagioni positive, anche se finite male, rispettivamente a Fezzano e a Marola. Al timone il figlio d’arte, Francesco Lavalle. ù«Inutile non ammettere – interviene Sassi – che da qualche gara ci aspettavamo qualcosa in più, però c’è da dire che la nostra preparazione è mirata al Palio. Il Fezzano è una bella barca, penso però che domenica riusciremo a metterla in difficoltà. Il loro vantaggio è che hanno il morale alle stelle, ma se noi rimaniamo concentrati possiamo farcela». Il Porto Venere non è infatti riuscito ad aggiudicarsi nessuna vittoria durante le prepalio, masi è praticamente sempre alternato tra il secondo e il terzo posto, dimostrandosi uno tra i principali avversari del Fezzano. Ad allenare questi ragazzi c’è Paolo Lavalle. «Sono convinto – dice l’Imperatore – che domenica faremo bene. Il Fezzano ha dimostrato di possedere un ottimo valore. A bordo ci sono vogatori che hanno vinto dei palii con me e so quanto valgono; il mio equipaggio è invece costituito quasi totalmente da ragazzi. Abbiamo lavorato tanto sull’assetto della barca, cercando di capire come rendere al meglio. Questi ragazzi saranno sicuramente il futuro del Palio, e non escludo che da Domenica possano diventarne già il presente. Non abbiamo ancora vinto niente, ma abbiamo dimostrato di poterlo fare». Le speranze riposte nell’armo junior non sono da meno. I giovani ragazzi del Porto Venere hanno vinto tre gare, duellando quasi sempre con il Canaletto, equipaggio con cui il 4 agosto combatteranno ad armi pari. A bordo Andrea Faggioni, Gregorio De Luca, Daniele Carpena e Alessandro Greco, timonati da Luca Maesano.«Siamo più che soddisfatti dai risultati ottenuti in questa stagione – dice De Luca – le aspettative in partenza erano un po’ più basse, perché siamo solo al secondo anno, e invece ce la giochiamo per vincere. Gli avversari principali sono Canaletto, Le Grazie e Fezzano, ma il Muggiano e il Cadimare sono due equipaggi da non sottovalutare». I ragazzi hanno iniziato a vogare tutti e quattro insieme lo scorso anno, sono molto giovani e hanno ancora a disposizione due anni in questa categoria. «Punteremo a vincere, ma lo faremo con la tranquillità di avere davanti ancora due anni da junior. Per molti dei nostri avversari quello in corso è infatti l’ultimo anno in questa categoria. Inizialmente – sostiene Bello – ci eravamo posti l’obiettivo di avvicinarci al podio, invece abbiamo dimostrato di essere all’altezza dei nostri avversari. I ragazzi si sono allenati veramente bene e abbiamo raccolto risultati più grandi di quelli che ci aspettavamo all’inizio. Domenica scenderemo in mare per conquistare il Palio » Selene RICC

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