2014

Portovenere scommette sui giovani

DOPO la delusione dello scorso anno, Portovenere sotto la spinta della presidente Barbara Pazzi e del capoborgata Roberto Ribolini cambia l’equipaggio senior per puntare sui giovani. E i quattro ragazzi, allenati da Paolo Lavalle, vincitore di ben undici palii, hanno dimostrato di avere le carte in regola per potersi confrontare con i più forti: tre piazzamenti nelle prepali. Il capovoga è Gianmaria Marletti, 25 anni, è il “veterano”. Voga dal lontano 2006, ha sfiorato più di una volta il successo con il Fossamastra. Sogna quindi una vittoria che ora spera di ottenere nella borgata del proprio paese, insieme a uno dei suoi più grandi amici, Andrea Martinetti, ex Crdd, anche lui originario di Porto Venere. Sulla prua i più giovani dell’equipaggio: Daniel Costa e Giacomo Boni, al primo anno nella categoria senior. Lo scorso anno vogavano nel Canaletto, si presentarono al palio da favoriti, ma furono battuti proprio dagli junior del Porto Venere. Il timoniere è Francesco Lavalle, figlio d’arte e già vincitore di diversi palii. «Ho iniziato a vogare come junior a Porto Venere – racconta Marletti – e sono tornato all’ovile. Il mio cuore è portovenerese e si tratta di un ritorno a casa dopo tanti anni, ma lasciare Fossamastra è stata comunque dura, perché è una borgata dove mi sono costruito tanti affetti. È stata una grande stagione – prosegue – con una piccola flessione nelle ultime due gare, dovuta a un infortunio che ci ha rallentati nella preparazione. Qualche maligno pensa che siano quelli i nostri piazzamenti, ma al palio faremo la sorpresa. Ci sono quattro barche straordinarie, ma noi siamo tra quelli che se la giocheranno fino all’ultimo colpo. Voglio ringraziare – si avvia a concludere – il mio allenatore Paolo Lavalle e il capo borgata Roberto Ribolini, per avermi voluto a Porto Venere. Un ringraziamento lo devo anche al fantastico dirigente Fabio Barbieri, che per tutta la stagione non ci ha mai mollati nemmeno per un attimo». Barca che vince non si cambia. Questa è invece la politica che si decide di attuare con gli junior. Nessun cambiamento dunque a bordo dell’equipaggio detentore del palio. Andrea Faggioni, Gregorio De Luca, Daniele Carpena e Alessandro Greco, hanno iniziato a vogare insieme nel 2012 ed è bastato un anno di rodaggio per portare poi il paese al successo nella stagione appena trascorsa; un trionfo che la borgata di Porto Venere attendeva da ben 34 anni. Al timone ancora il piccolo campione Luca Maesano, anche lui autore di quell’impresa. Tra l’altro i ragazzi, a parte Carpena che passerà senior, hanno ancora a disposizione un anno in questa categoria. L’equipaggio, allenato da Andrea Canalini e Matteo Bello, non è però riuscito a dominare la stagione, arrivando quasi sempre secondo, e vincendo solo due gare. «Sinceramente non ci aspettavamo di trovare un Canaletto così forte e pronto –ammette Daniele Carpena – siamo stati un po’ colti di sorpresa, ma non dobbiamo dimenticare che siamo noi ad aver vinto il palio lo scorso anno e siamo noi a doverlo difendere. Con la preparazione fisica ci siamo, e il 3 agosto toccherà a noi mettere in pratica quanto ci hanno insegnato i nostri allenatori. Quel giorno sarà determinante l’approccio mentale, sarà tutta una questione di testa e di nervi». Selene RICCO

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Fossamastra punta a un tris…di podi

TRE podi celesti, perché no. Il presidente Giorgio Oddi e la capoborgata Susanna Oddi, hanno allestito anche quest’anno tre equipaggi, e tutti possono puntare almeno al podio, anche se giustamente c’è anche chi ha tutte le carte in regola per ambire a una vittoria. Nei senior quattro vogatori giovani, ma d’esperienza: Giovanni Vanacore, Alberto Zignego, Mirko Bertini e Luca Roccioletti. L’armo, insieme alla timoniera Greta Faggioni, è allenato da Luca Orlandi. L’avvio di stagione non è stato positivo, ma è un equipaggio in piena crescita e i risultati ottenuti nelle ultime gare fanno ben sperare. «Siamo partiti con il piede sbagliato – dice Roccioletti – non riuscivamo a portare in gara quanto facevamo in allenamento, nemmeno noi riuscivamo a capire il motivo. Ora le cose stanno andando meglio, abbiamo fatto delle gare discrete, e sappiamo di poter fare di più. È vero, i primi sono lontani, ma del resto il Marola dello scorso anno ci insegna a non dare niente per scontato». Roccioletti è stato per altro il motivo per cambiare una parte del regolamento che era assolutamente discutibile. Nato alla Spezia, e avendo già partecipato al Palio, aveva cambiato residenza per motivi di studio e stando al vecchio regolamento non avrebbe potuto vogare. Ma veniamo agli junior del Fossamstra. Rispetto allo scorso anno rimane soltanto Gianluca Passano, il secondo remo. Arrivano invece dal San Terenzo Tommaso Nicolini e Pasquale Cannavacciolo. Escluso il capovoga, Matteo Boscarato, che è alla sua prima esperienza, gli altri vogano già da tre anni. I ragazzi sono timonati da Francesco Landi e seguiti dagli allenatori Federico Arrigoni e Marco Bertirotti. In queste gare, l’equipaggio ha raggiunto la maggior parte delle volte il sesto posto. A Porto Venere è arrivato il podio, e con esso anche l’illusione di dare una svolta a questa stagione, invece i risultati non sono migliorati, e domenica scorsa la gara peggiore. «Ci aspettavamo qualcosa di più – dichiara Nicolini – ci dispiace non essere più riusciti a fare una bella gara dopo il terzo posto di Porto Venere. Ogni volta partiamo bene, riusciamo a condurre i primi 500 metri insieme ai più forti, ma dopo il giro di boa abbiamo un calo. Credo che l’obiettivo – prosegue – sia comunque quello di puntare al podio. Nella categoria junior, Canaletto e Porto Venere a parte, i distacchi sono minimi e si può facilmente arrivare terzi come settimi». Quasi del tutto confermato è invece l’equipaggio femminile, allenato da Flaviano Bertagni e Marco Boccolini. L’unica new entry è la pruista Dalila Carlini, ex Le Grazie. La capovoga è l’esperta Virginia Cattoi mentre al centro Federica Marano, vincitrice nel 2011 con il Lerici e Elisa Saglione, la più titolata, avendo vinto tre volte con il Crdd. Al timone Noah Gobbetti. Le ragazze, pur essendo salite sul podio cinque volte, non sono mai riuscite a superare Crdd e Canaletto, ma rappresentano senz’altro uno dei quattro equipaggi candidati alla vittoria. «Abbiamo fatto fatica a trovare l’assetto giusto – dice Federica Marano – ma la preparazione c’è, perché ci alleniamo da ottobre. La nostra non è stata una stagione particolarmente brillante, ma del resto il livello della categoria femminile è altissimo. I risultati ottenuti in gara servono a fare morale, ma alla fine bisogna vincerne una, e quella domenica la spunterà chi avrà più testa, determinazione e concentrazione. Sarà un palio davvero combattuto e penso che, condizioni meteo permettendo, chi vincerà farà anche il record», conclude. Selene RICCO

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«Tellaro deve ripartire dal terzo posto al Palio»

LA BORGATA di Tellaro accende la polemica in vista del Palio del Golfo. Il direttivo dell’Unione sportiva Tellaro prende le distanze dal capoborgata, Bartolomeo Cabani, le cui dichiarazioni (Il Secolo XIXdel 19 luglio) sono contestate. «È vero – si legge nella nota del direttivo – a Tellaro mantenere vivo l’interesse per il Palio ed avere un equipaggio competitivo non è facile, come tutti sappiamo, ma noi riteniamo che sia importante continuare a farlo per rendere onore ad una delle prime e storiche borgate del Palio del Golfo. Il terzo posto conquistato l’anno scorso dal Tellaro sotto la guida del capoborgata Luigi Elis Stakaj e della presidente, Maura Novelli, non è stato “un fuoco di paglia”, “un tentativo di ricostruire qualcosa che è assolutamente fallito”, ma è stato il frutto di un lungo e duro lavoro iniziato 3 anni prima e conclusosi con una emozionante e meritata vittoria da parte di un piccolo gruppo, ma unito, i “tellaresi”, che nella borgata del Tellaro hanno voluto e vogliono continuare a credere». «Ai nostri vogatori: Matteo Gambirasio, Paolo da Pozzo, Fabio Scantamburlo, Alfonso Conte e all’allenatore Simone Calamati) che, l’anno scorso, pur essendo dei “pluricampioni” del Palio del Golfo hanno accettato la sfida di riportare il Tellaro a vincere, malgrado le poche risorse economiche a disposizione di una piccola borgata come il Tellaro, i nostri più sentiti ringraziamenti. Non crediamo assolutamente che il risultato ottenuto l’anno passato, ovvero un terzo posto dopo 40 anni, sia stato “fine a se stesso”, come lo ha definito Cabani, ma per noi ha rappresentato l’anno di un nuovo inizio; purtroppo, come spesso succede nei piccoli paesi, “diatribe interne” anno fatto ricadere anche sulla gestione della Borgata problematiche che avrebbero dovuto rimanere fuori. Prendiamo atto delle dimissioni dell’attuale Capo Borgata a fine stagione, ma vogliamo altresì dire a tutti i sostenitori della Borgata del Tellaro che, non solo non abbiamo nessuna intenzione di cedere il posto ad altri, ma siamo pronti a ripartire da dove abbiamo lasciato nel 2013, con lo stesso entusiasmo e la voglia di conseguire altri “risultati” per la Borgata che amiamo e per tutto il nostro paese».

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Tra mostri e tesori sommersi. Il capitano Nemo veste di celeste

QUANDO si entra nel locale della borgata del Fossamastra, dal mese di marzo diventata sede della creatività e della fantasia dei suoi abitanti, si rimane letteralmente colpiti dall’impegno con il quale le donne e gli uomini dell’armo “azzurro” si cimentano nella realizzazione del tema della sfilata. Occhi puntati sul carro, o sui vestiti. Silenzio interrotto solamente da qualche debole voce che echeggia per chiedere informazioni sul da farsi. Volti tesi sì, ma allegramente rivolti a quei capolavori che i borgatari stanno portando avanti. Il tema che porteranno nelle vie e nelle strade cittadine, è degno di una borgata saldamente legata al suo mare. Dopo l’esperienza dell’anno scorso, con il Fossamastra che ha animato Spezia con un omaggio a tutte le altre borgate, quest’anno la borgata ha avuto una pensata geniale. “Venti mila metri sotto il mare e due mila metri sopra, nel Golfo della Spezia”: questo il titolo del tema della loro sfilata. Parafrasando uno dei romanzi anticipatori della fantascienza più conosciuti di Jules Verne, il borgatari racconteranno la storia del sottomarino Nautilus e del suo capitano Nemo. Storia, naturalmente, in parte stravolta perché ambientata nel mare spezzino: ecco che, dopo aver girato il cuore di Spezia, il capitano Nemo recupererà i “prodotti”, anzi i “tesori” del nostro mare. Non possono dunque mancare i muscoli nostrani, le acciughe e anche.. qualche brutta sorpresa, come i bidoni abbandonati in acqua. Dopo aver navigato sotto il mare, il capitano si preparerà alla sfida più grande: portare il Nautilus, non a caso numero 7, al traguardo, che altro non è che la vittoria del Palio del Golfo. U passaggio che verrà raffigurato in maniera davvero spettacolare: ci saranno, infatti, figuranti vestiti da indigeni che attaccheranno l’imbarcazione, indigeni che altro non sono i componenti delle altre borgate rivali. Insomma, una scenografia sorprendente e avvincente che non mancherà di stupire il pubblico spezzino anche per gli effetti speciali. Per portare a termine questo capolavoro la borgata del Fossamastra sta realizzando un carro che nulla ha da invidiare a quelli proposti al Carnevale di Viareggio: il sottomarino è realizzato in legno, acquistato da “Rao e Sartelli”, al Felettino. Sulla poppa, un gonfiabile che altro non è il calamaro gigante, il mostro marino che attacca il “Nautilus”. Particolari anche gli scudi degli indigeni, di cartapesta, che raffigurano i colori delle altre borgate. Insomma, la fantasia e la creatività è di casa nel Fossamastra. E le donne e gli uomini stanno valorizzando al massimo queste doti naturali. Fulvia, Vanda, Paola, Cristina, Anna, Lucia, Adriana, Gabriella, Giuliana, Amelia, Carla, Paola, Rossana e Patrizia, sono le sartine del paese: con le loro abili mani stanno creando non solo abiti scenografici ma anche costumi e oggetti da portare in sfilata. Filo, ago, forbici, ma anche colla e cartapesta, sono ormai un ornamento quotidiano per loro. Così come trapani, martelli e pennelli per i valorosi uomini: Ivano, Livio, Antonio, Enduras, Marco e per gli effetti speciali Parisi padre e figlio, ossia Dino e Angelo. Un bel gruppo, compatto, che si sta dando un grand’affare per traguardare il loro obiettivo: il gradino più alto del podio per la kermesse serale, del venerdì che precede la “regina” delle disfide remiere nelle acque di passeggiata Morin. Lo sprint arriva anche dai responsabili della sfilata, Antonio Protopapa e Livio Sricchia, ma anche dalla battagliera capoborgata Susanna Oddi, che nel tempo libero aiuta i suoi compaesani. Tra la settantina di figuranti che attraverseranno la città, troveremo i palombari con i “tesori” del mare, che scorteranno il “Nautilus” circondato da pesci, meduse, ricci, tartarughe e stelle marine. Tutti di cartapesta, ricavata dai ritagli dei giornali. Il divertimento è assicurato. Laura PROVITINA

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Muggiano è ancora alla ricerca della forma

IL presidente del Muggiano Massimo Gianello e il capo borgata Massimo Tortorelli lo avevano promesso già da anni e per questa 89a edizione, grazie soprattutto all’ampliamento delle strutture, hanno mantenuto la parola: per la prima volta la borgata numero 8 è riuscita ad allestire anche l’equipaggio femminile, oltre ovviamente all’armo junior e a quello senior. Sui più grandi erano riposte le maggiori aspettative, essendoci a bordo quattro vogatori esperti e anche titolati. Eppure la stagione è stata inspiegabilmente deludente, il miglior piazzamento è infatti stato il quinto posto. Complice senz’altro anche la poca continuità degli allenamenti, dovuta ai problemi fisici che hanno colpito ad alternanza i quattro atleti. Il capovoga è il più giovane dell’equipaggio, Marco Mazzolini, vincitore del palio junior del 2010 con il Fossamastra, di cui detiene ancora il record di 5’32’’46. Dietro di lui Alessandro Aluisini, Fabio Scantamburlo e Fausto Sassi, che nel 2012 riportarono il palio a Lerici. Il primo successo per Aluisini, il terzo per Scantamburlo e il sesto per Sassi, quest’ultimo noto non solo per le vittorie ottenute in Passeggiata Morin, ma anche per i tanti prestigiosi titoli raggiunti a bordo dei gozzi, tra questi ricordiamo l’ultimo: la Coppa Europa a Savona, dove con la barca della Liguria vinse il confronto contro rappresentative regionali e straniere. «Dalla stagione in corso – dichiara Sassi –ci aspettavamo qualcosa di più. Nonostante i problemi fisici e la poca continuità della preparazione, speravamo comunque di farci vedere in qualche gara. L’augurio è quello di trovare la condizione in questi ultimi dieci giorni e di fare un palio decoroso». L’equipaggio, timonato da Lorenzo Morra, è allenato dall’esperto Giorgio Lencioni. È invece andato al di là delle più rosee aspettative, l’equipaggio junior, allenato da Franco Berlenghi e Alex Torreggiani. L’armo è composto quasi totalmente da ragazzi impegnati con la loro prima esperienza. A parte il capovoga, Simone Castorina, ex Fossamastra, gli altri hanno infatti iniziato a vogare solo ad aprile. Il secondo remo è Nicola Carnieri, il terzo Valerio Pulice e Stefano Carrozzo sulla prua. Al timone Alice Berlenghi. Nonostante l’inesperienza, sono riusciti a salire sul podio nelle acque di Lerici, e non è stato un caso, perché i risultati ottenuti nelle gare successive sono stati sempre positivi. «È andato tutto sin troppo bene – dice Simone Castorina – nessuno credeva che un equipaggio alle prime armi potesse ottenere questi risultati, non ci credevamo neppure noi – confessa – Peccato che il prossimo anno non potremo vogare insieme, perché io e Carnieri passeremo senior, altrimenti ci saremmo davvero potuti giocare qualcosa di importante». Stupisce in positivo anche l’armo femminile, seguito dall’allenatore Damiano Buselli. A bordo le più piccole della categoria, alcune addirittura minorenni. Sono Debora Buselli, Sara Drovandi, Eleonora Aliotta ed Eleonora Esposito, timonate da Alice Berlenghi. Hanno iniziato a vogare pochi mesi fa, eppure rispetto all’inizio hanno avuto dei riscontri davvero buoni. Il miglior piazzamento è arrivato a Lerici, dove si erano qualificate quinte. «Siamo contente per come sia andata la stagione – commenta Sara Drovandi – non ci aspettavamo questi risultati anche se l’impegno che ci mettiamo è tanto, siamo un gruppo affiatato e andiamo d’accordo, sia in barca che al di fuori. Al Palio cercheremo di fare il possibile, ma comunque andrà sarà un successo». Selene RICCO

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Le arie della Bohéme per il Palio

LE ARIE della “Bohéme”, per il talento del tenore giapponese Kentaro Kitaya, apriranno le porte la sera di venerdì 25 luglio sulla passeggiata Morin il villaggio del Palio, dando il via ai dieci giorni di eventi che culmineranno domenica 3 agosto nella disfida tra gli armi delle 13 borgate. A presentare la manifestazione, sotto la regia di Jacopo Tartarini, assessore al Progetto Palio, il sindaco della Spezia Massimo Federici ed il sindaco di Portovenere Matteo Cozzani, Lorenzo Forcieri, presidente dell’Autorità Portuale, il Capitano di Vascello Michele Cassotta, Massimo Gianello, presidente del Comitato delle Borgate e il vice presidente Francesca Micheli, Giampiero Bottero, vicedirettore generale di Carispezia, Carlo Carlini presidente del Consorzio produttori spezzini e gli assessori comunali Andrea Stretti e Corrado Mori. «Ancora una volta la Comunità del Golfo in tutti i suoi aspetti sia sociali che economici, è impegnata nella realizzazione del Palio del Golfo – ha sottolineato Federici – la manifestazione per eccellenza della nostra estate. Un Palio che cresce sempre di più e questo lo si nota anche dal grande interesse che c’è stato per le gare prepalio che quest’anno hanno fatto registrare una grande partecipazione di pubblico e soprattutto di turisti. Il ringraziamento, ancora una volta, va a tutti quelli che si sentono in dovere di dare la loro parte e alle istituzioni e partner privati che anche quest’anno non hanno fatto mancare il loro sostegno. Questa 89a edizione rappresenta una prova generale per l’atteso evento del prossimo anno che dovrà essere ancora più ricco e curato. Questa manifestazione è qualcosa di veramente unico in Italia senza paragoni simili e questo per la natura del nostro Golfo che offre 13 borgate, 13 realtà differenti ma unite all’interno di un Golfo straordinario. Da un punto di vista scenografico e sociale si tratta di un unicum». «Siamo in fondo ad una stagione ricca di colpi di scena e siamo a presentare un calendario ricco di iniziative – ha sottolineato Cozzani – ora dobbiamo unirci tutti per rilanciare il Palio facendo ognuno la propria parte. Il Comune di Porto Venere ha stanziato per la manifestazione il 50% in più dello scorso anno, è un piacere e un orgoglio investire sul Palio». «Da tempo Carispezia sostiene il Palio e anche quest’anno rinnova con orgoglio e entusiasmo il sostegno al Comitato delle Borgate con cui condividiamo valori come impegno, fatica e gioco di squadra – ha aggiunto Bottero –con questa collaborazione confermiamo il nostro ruolo di banca di prossimità sempre attenta alle esigenze della nostra città». «Stiamo presentando l’89a edizione di una manifestazione: un evento che è nella storia – ha aggiunto Forcieri – Il Palio è patrimonio dei cittadini, delle borgate, di chi ci lavora e di tutta la città e noi collaboriamo volentieri alla sua riuscita visto che si inserisce perfettamente il quel ruolo di “Spezia città di mare” che le diverse feste della marineria hanno messo in luce. Quest’anno metteremo a disposizione anche la struttura che fiancheggia il ponte pedonale Thaon di Revel». Tra le novità, a parte la collaborazione con il centro multimediale Dialma Ruggiero e l’esibizione delle band spezzine, la collaborazione nel settore enogastronomico con il Consorzio tra panificatori e mitilicoltori che sulla Morin sta dando vita all’11° festival della focaccia e dei muscoli spezzini. Inoltre la sfilata di venerdì 1° agosto, che sarà aperta dai sidecar d’epoca promossi dal Cams La Spezia e dagli artisti di strada dell’ ”Improstreet” con esibizioni di giocoloria, streetmusic ed arti circensi, attraverserà piazza Verdi che l’assessore Mori garantisce completata sul lato mare per marciapiedi, illuminazione e soletta carrozzabile, lavorando anche la domenica. PIERANGELO CAITI

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Crdd punta ai giovani e al ruolo di outsider

ANCHE quest’anno il Crdd del capo borgata Francesco Costa e del presidente Francesco Reisoli Matthieu Ibertis è riuscito ad allestire tre equipaggi con obiettivi assolutamente ambiziosi, soprattutto quelli riposti nell’armo femminile. Una società che tende a puntare sui giovani e sulla programmazione, cercando di evitare le rivoluzioni, se non strettamente necessarie. I senior sono cambiati per metà. Confermata solo la poppa, formata da Dimitri Caso e Giovanni Cassotta, svezzati e cresciuti in questa borgata, dove vogano ormai da quattro anni. Gli altri sono invece novelli in questa categoria: il terzo remo è Leonardo Bertucci, ex San Terenzo e sulla prua il fezzanotto Andrea Gori. Al timone l’ormai esperto Daniel Pedretti. L’equipaggio, nelle ultime cinque gare, si è qualificato al settimo posto, ma si mira a qualcosa di più ambizioso. «Mi auguro riescano a inserirsi nei primi cinque, anche se quest’anno il livello è davvero alto e i tempi si sono fortemente abbassati », dichiara l’allenatore Claudio Ricco. «Siamo tutti contenti di come sia andata la gara delle Grazie – dichiara Bertucci – perché al di là del risultato sappiamo di aver dato tutto, anche se al palio speriamo di fare ancora meglio. Siamo un equipaggio leggero ed esplosivo – prosegue– ecco perché rendiamo di più nelle prime vasche,mentre poi purtroppo ci facciamo raggiungere da quegli avversari più potenti». Cambia invece quasi del tutto l’armo junior, seguito da Marco Perfetti. L’unica conferma è il capovoga Gianmaria Cristina, al suo secondo anno di voga. Dietro di lui c’è Michele Di Maggio, il più esperto, che arriva dal Muggiano. A prua due ragazzi senza esperienza, che hanno iniziato a vogare quest’anno, Daniele Matteucci e Marco Frediani. L’equipaggio è timonato da Francesco Longardo. La stagione non è stata delle migliori, l’ultima gara in particolare, ma c’è ottimismo, e la consapevolezza di poter fare di più. «In allenamento non andiamo male – dice Matteucci – però in gara sentiamo un po’ troppo la tensione e non riusciamo a esprimerci. Però al Palio non ci voglio andare emozionato, voglio arrivarci carico e dare il tutto per tutto. Mi auguro arrivi un bel risultato domenica, ci aiuterebbe senz’altro per il morale». «Purtroppo questi ragazzi non sono ancora riusciti a esprimersi – dichiara l’allenatore Marco Perfetti – mi dispiace, perché in allenamento vanno bene. La speranza è che vengano fuori al palio». Ma passiamo al vero cavallo di battaglia di questa borgata: l’equipaggio femminile, l’unico dei trentatré armi ad aver vinto tutte e nove le gare che si sono disputate fino a questo momento. A bordo due veterane con un palmares di successi invidiabile: Claudia Calzetta ed Elisa Carpena. Calzetta è la donna ad averne vinti di più, precisamente sette, e subito dopo c’è la sua amica e compagna Carpena, che ha stretto lo stendardo per sei volte. Con lor c’è ancora Martina Schiffini sulla prua, che veste la maglia rossoblu da tre anni. La new entry è il terzo remo, Serena Cappellini, ex San Terenzo. Le ragazze sono timonate dalla piccola Martina De Cesare e allenate da Claudio Ricco. «Ci aspettavamo di fare bene – confessa Schiffini – ma non di vincere tutte le gare. Siamo contente per come sia andata questa stagione, ma non sottovalutiamo gli avversari e teniamo sempre gli occhi aperti. Al Palio ci vogliamo riscattare per la delusione dello scorso anno, ma sappiamo che Canaletto e Lerici, ma anche Fossamastra, saranno lì a lottare con noi. Non sarà facile». Selene RICCO

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Tra miss e gioielli: a Porto Venere il profumo della dolce vita

COM’ERA la vita di paese negli anni della “Dolce Vita”? Le estati trascorse ad accogliere i vacanzieri, che sceglievano la perla del Golfo come meta delle loro vacanze? Le mode di allora raccontati nell’omonimo film di Federico Fellini? Facile ricordarli… emozioni senza tempo che saranno proprio i borgatari del Porto Venere a rievocarli nella sfilata che anticipa il Palio del Golfo, ormai alle porte. Emozioni e sensazioni degli anni d’oro. Non ci sarà Anita Ekberg che all’interno della fontana di Trevi chiamava Marcello (Mastroianni, ndr), ma la scenografia dei borgatari non mancherà certo di incantare. Con i bambini al mare, in costume da bagno dell’epoca, con i barcaioli che fermavano le turiste, soprattutto le belle donne. Con le boutique della Calata aperte per attirare clientela straniera, con i ristoratori che ancora offrono specialità marinare da tutti conosciute. Un tuffo dunque negli anni Sessanta, con i vip che affollavano il borgo. Come lo sceicco di Giordania, Lucchino Visconti e una marea di ammiragli che attivano — e durante la sfilata, attirano — gli sguardi dei passanti. E poi, quella musica che ancora oggi si rivelano cult, e che scatenano delle autentiche standing ovation. Ecco che il Porto Venere, è pronto a raffigurare tutto questo. E lo farà sfilando con due carri: uno che muoverà un’imbarcazione dell’epoca, sulla quale i borgatari si riservano la sorpresa, e l’altro che ospiterà un mega disco-bar, con la presenza di una borgatara che canterà dal vivo. Momento particolarmente folcloristico sarà la rievocazione, proprio durante la kermesse serale, del concorso locale di bellezza: verranno scelte le ragazze della borgata più belle e verranno portate a partecipare al concorso da miss. «Basta storia, basta Medioevo» commenta l’attivissima borgatara Barbara Pazzi, facendo riferimento al tema portato in scena l’anno scorso, che non è valso però un posto nei gradini più alti del podio: i 900 anni dalla nascita delle mura. Tema che comunque valse la vittoria nella sfilata, tanto contesa dalle altre borgate. Quest’anno si cambia musica, anzi epoca. E con il Porto Venere ritorneranno in mente quegli anni per molti indimenticabili. Ecco dunque Barbara, Maura Caprioli, Francesca Gianardi e Graziella Ferrari, impegnate a cucire quegli abiti intramontabili. Stoffe pregiate, recuperate in casa. Macchine da cucire di una volta, ma che ancora funzionano alla perfezione. E poi un tavolino, adagiato in calata… e quel lavoro di sartoria, all’aperto, davanti agli occhi dei turisti e dei residente, non passa certo inosservata. Si incontrano, ormai da tre settimane, tutte le sere. Magari dopo una giornata di lavoro. Sono stanche ma grintose. E imbastiscono per dare il tocco finale con la macchina da cucire “portatile”. Affianco al loro impegno, non è da meno quegli degli uomini, che si danno un grand’affare per far “crescere”, giorno dopo giorno, i carri allegorici: Massimo Pazzi, Pasquale Tinto (responsabile della sfilata), Marco Menta, Ivano Cicciotti, Paolo Daga e Dario Baracco. Loro che, finiti i lavori pesanti, ammirano le donne quando si misurano i capi, o sfoggiano quell’oggettistica degli anni ’60, talmente bella da non poter essere stata buttata via. «Certi abiti, come i pantaloni modello Saint-Tropez, le creiamo ex novo. E li facciamo indossare alle donne che scendono dagli yacht» commentano. Insomma, la sfilata del Porto Venere si preannuncia spettacolare, anche perché vedrà la partecipazione quasi dell’intera gente del paese: previsti, infatti, 140-150 figuranti, tantissimi bambini ma anche adulti. Che in cuor loro si emozioneranno ancora di più, avendo vissuto di persona la “Dolce Vita” portovenerese.

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Musica e folclore aspettando i duemila metri di pura passione

DODICI giorni e poi la grande attesa terminerà. Ore e ore di fatica, in mare, per gli allenamenti e le pre-palio, con la speranza di vedersi avverare un sogno, lungo un anno. Una magia unica, quella del Palio del Golfo, in programma domenica 3 agosto, la sfida remiera che ogni anno raccoglie migliaia di appassionati, sul molo di passeggiata Morin. Una magia “rievocata” ieri mattina a Palazzo Civico, durante la presentazione di tutta la kermesse, sia folcloristica che sportiva. Tra le varie iniziative illustrate dall’assessore Jacopo Tartarini, la tradizionale sfilata delle borgate che transiteranno su una “rinnovata” piazza Verdi, l’inaugurazione del Villaggio del Palio (venerdì 1 agosto), dove sarà esposta una mostra fotografica realizzata dal professionista Roberto Besana, la cena delle borgate con un tavolo riservato agli anziani dei centri sociali cittadini e la “Notte Blu” che vedrà la città animarsi con musica e artisti di strada. Il tutto per aspettare la disfida remiera, con quella trepidazione che già si respira in tutto il Golfo. «Una manifestazione unica nel suo genere — ha detto il sindaco Massimo Federici — alla quale dobbiamo puntare. L’edizione di quest’anno, banco di prova per la 90esima edizione, è stata anticipata da pre-palio partecipate anche da molti turisti». Sulla stessa linea anche il sindaco di Porto Venere, Matteo Cozzani, tanto che ha sottolineato come «il Comune ha investito il 50%in più rispetto allo scorso anno, proprio per concretizzare quel salto di qualità auspicato». Pre-palio, inoltre, sostenute da Carispezia Crédit Agricole, «con entusiasmo, orgoglio e forza di volontà» ha evidenziato il vicedirettore generale Giampiero Bottero. E come ha ricordato Mario Bruchi, per la Fondazione Carispezia, sponsor della sfilata, e il capitano di vascello Michele Cassotta, della Marina Militare. Insomma, tutto è pronto per questa 89esima edizione del Palio. «Anche le polemiche di questi giorni stanno rientrando nelle logiche sportive» ha ammonito Massimo Gianello, presidente del Comitato delle borgate, riferendosi ai dissapori e alle segnalazioni di irregolarità di alcune compagini durante il Trofeo “Carispezia”. Palio che — ha aggiunto il presidente dell’Autorità Portuale, Lorenzo Forcieri — «è dell’intera comunità di Spezia». Una Spezia che si vestirà a festa per l’invasione delle agguerrite borgate, già venerdì 1 agosto, pronte ad aggiudicarsi il premio come migliore sfilata. Sabato 2 agosto, la pesa delle barche a Piazza del Mercato, poi la ‘Notte Palio’, con corso Cavour apparecchiato, i sidecar che sfrecceranno nel centro storico per la rievocazione del ‘Circuito della Spezia’, mentre la musica sarà garantita dall’esibizione di giovani band spezzine a cura del ‘Dialma Ruggiero’ e dell’associazione Musicalmente. La calma apparente della prima domenica d’agosto si sarà soffocata dalle tifoserie, tra cori, colori e gli immancabili fumogeni, che si accalcheranno sulla Morin, formando un unico tappeto colorato. Lo starter darà il via alla gara femminile alle 17. A seguire, alle 18, alle sagole gli junior. Poi il silenzio si imporrà alle 19.15 per la commemorazione dei caduti in mare, prima che un unico grido accompagni gli equipaggi senior per gli ultimi 2000 metri di pura passione. La notte illuminata dai fuochi d’artificio festeggerà i vincitori, attesi lunedì 4 agosto in piazza Bayreuth per la premiazione. E così, una nuova pagina della storia spezzina rimarrà incisa in maniera indelebile. Laura PROVITINA

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Non si deve mai dare per morti i vecchi Pirati

A CADIMARE si sa solo vincere. Questa è gente che pretende tanto, forse più degli altri, ma ti sa anche restituire qualcosa che non tutti sanno dare. Miria Mori, la presidente, Andrea Tarabella, il capo borgata e Roberto Inserra, responsabile del settore canottaggio, hanno provato a mettere in mare un armo , senior competitivo, ma le cose non sono andate come speravano. I risultati non sono arrivati e alla fine, di comune accordo con i vogatori precedenti, è stato allestito un nuovo equipaggio, allenato da Salvatore Maniscalco. Confermata solo la timoniera, Marilena Cerliani. A bordo nomi importanti, su tutti quello del terzo remo Matteo Gambirasio, vincitore di tre pali, di cui due in maglia bianconera; il record di 11’04”15 è infatti ancora suo. Il capovoga è Gabriele Pindaro, dietro di lui Riccardo Muzzi e sulla prua Cristian Biagioni. Quattro vogatori di indubbia esperienza ma a cui purtroppo manca tutta la preparazione, e non solo quella invernale. «Ci hanno chiamati tre giorni prima della gara di Lerici e siamo andati a dare una mano volentieri – dichiara Muzzi – ma non abbiamo obiettivi troppo ambiziosi, perché ci alleniamo da meno di un mese. Comunque ci metteremo tutto l’impegno possibile per finire la stagione nel migliore dei modi». L’equipaggio junior rimane quasi identico rispetto allo scorso anno. Confermati Simone Viaggi, Riccardo Ferdani e Leonardo Inserra. Sulla prua Jacopo Oreggia che, dopo un anno al Canaletto, torna a vogare per il proprio paese. L’armo è timonato da Luca Manganelli e allenato da Samuel Ferragina. I ragazzi si giocano il terzo posto con il Marola in classifica Carispe, e sono senz’altro tra i più competitivi, subito dopo Canaletto e Porto Venere. «Sin dall’inizio dell’anno – dice Oreggia – l’obiettivo era quello di vincere il palio, e sappiamo di avere tutte le carte in regola per poterci riuscire. Il Canaletto ha dimostrato di essere più forte però anche lo scorso anno partiva da favorito e alla fine ha perso, anzi, abbiamo perso. Ci aspettavamo più podi, ma le ultime due gare sono andate bene e adesso siamo più ottimisti». L’armo femminile arriva invece quasi totalmente dal San Terenzo. Valeria Cardia e Sara Pagliaro sono infatti nate a bordo della barca bianco verde, e con loro è arrivata anche Serena Maestrini. Loro tre vogano insieme già da due anni, mentre sulla prua c’è Stefania Paveto, ex Fezzano. Al timone la piccola Giorgia Stella. «A Cadimare ci troviamo bene – dice Sara Pagliaro – ma purtroppo, dal punto di vista dei risultati, ci aspettavamo qualcosa di più. Abbiamo cambiato diverse barche e allenatori, ma siamo pronte per dare il nostro meglio». Ad allenarle ora c’è Silvio Pietra. «Da quando le alleno – dice – le vedo serene. Al palio faranno una bella gara, e non è escluso che ci potremmo portare a casa la vittoria». Domenica alla Venere, le ragazze non sono riuscite a gareggiare a causa della rottura del timone, ma si dicono soddisfatte per aver vinto il ricorso. «Avevamo voglia di gareggiare – dice ancora Sara – ci siamo rimaste male, però siamo felici che almeno ci siano stati ridati i dieci punti per il campionato provinciale». PIERANGELO CAITI

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