L’orgoglio delle borgate, l’abbraccio del Golfo

L’inno dei sommergibilisti apre la sfilata. Lo suona la banda della Marina Militare e l’aria entusiasmante di chi va per «il vasto mare», infiamma la folla di corso Cavour che aspetta i carri delle borgate marinare. Ma prima la festa sembra dirottare a Rio con i complessi musicali di samba arrivati da tutta Italia al richiamo dei Batebalengo di Pietro Sinigaglia. Le tamboras cedono il passo ai cilindri dei sidecar. Il decibel non si abbassa. Dopo un’ora arriva i borgatari delle Grazie che sfoggiano il Palio 2014 e dedicano la sfilata all’epopea di Obelix e al “debello” tra galli e romani. In corso Cavour c’è un’intera legione in armi che avanza decisa per le strade del centro storico con andatura fiera e marziale. La festa non è solo dei borgatari: «E’ bello vedere tanto impegno per Spezia. Eppoi i sidecar d’epoca sono una rarità», commenta Stefano Acerbi che viene da Beverino. La musica delle bande musicali apre e dà il tempo – lento – alla filata di ogni borgata. Lo spettacolo non ha i tempi del thriller ma piuttosto della soap opera ma gli spezzini non mollano e in trentamila presidiano ogni centimetro quadrato utile alla vista. Ma non c’è tempo da perdere. Arriva il Fezzano. Il carro dei verdi è dedicato alla musica. C’è quella di oggi, quella dance anni ’80 e poi quella dei figli dei fiori. Un vecchio furgoncino trascina addirittura un meeting di seguaci della cultura hippie con le loro collane colorate e gli stemmi della pace. E poi ecco il Canaletto con la festa della birra. Tra le fila dei canarini spiccano bionde borgatare dalle trecce lunghissime che si deliziano della bevanda preferita dai tedeschi. Nello ok si rifanno proprio allo stile caratteristico bavarese mentre la città si infiamma e le nuove transenne messe proprio per questo palio mantengono disciplinata la folla. «Mi piace tantissimo la sfilata e vengo sempre – dice Rinaldo Santini, spezzino del centro – faccio il tifo per tutte le borgate perché il palio non è una sfida è una festa». Vicino la signora Lina che si dichiara, anche lei, tifosa di tutti gli armi del golfo dei Poeti. E la sfilata va avanti. Tocca a Fossamastra con i fanali e i fanalisti. I biancoazzurri celebrano una delle tradizioni spezzine che è anche al centro della Marineria locale e nazionale. E questo piace. «La sfilata è la festa della città e soprattutto della sua cultura e della sua storia. Senza dimenticare i bambini che vivono questo momento come un sogno. Io porto sempre i miei figli quando c’è la sfilata del Palio», conclude Andrea Ferrero, abitante del centro. Tutto mentre il carosello partito da piazza Brin lascia corso Cavour e si infila in via Chiodo. Da lì il traguardo sotto al Comune per la riconsegna del palio è ormai poco distante. Per la gente delle Grazie è un colpo al cuore. Per tutti gli altri la disfida. Stasera la cena delle borgate. Domani contano i remi, e l’ultimo fiato strappato al cuore.
Marco TORACCA

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