Gli juniores del Marola centrano un bis per la storia

SONO da record i quattro giovani vogatori del Marola che domenica alla Morin hanno conquistato per il secondo anno consecutivo il Palio junior tra l’entusiasmo di una agguerritissima tifoseria, quest’anno più scalmanata di quelle di Cadimare e Canaletto. I “bis” non sono infatti rarissimi nella storia del Palio juniores, sono infatti sette mentre vi è anche un tris del Cadimare negli anni dal 1995 al 1997, ma solo in questa occasione ed in due “bis”, quelli degli anni 1981 e 1982 per le vittorie del Cadimare e del 1986 e 1987 per le vittorie del Fezzano, lo stesso identico equipaggio, timoniere compreso, si era aggiudicato le vittorie. Tutti e quattro diciassettenni Gianni Carrara, Nicholas Vischio, Antonio Mosconi, Diego Maddaluno, con il piccolo timoniere Alessio Divittorio, dal momento della vittoria non stanno più nella pelle ed il prossimo anno, passati di categoria, sono pronti ad affrontare il palio senior sulla doppia distanza ed è certo che saranno molte le borgate che cercheranno di accaparrarseli. «Quest’anno nel settore junior vedo decisamente il primo posto per i nostri ragazzi campioni in carica –aveva dichiarato appena un mese fa il capo borgata e responsabile del settore voga della Società di Mutuo Soccorso di Marola 1887, Gianni Cargiolli che non sono ancora al top ma lo saranno certamente al Palio». Cargiolli era stato profetico ed anche lui domenica, dopo la gara, era incontenibile nell’entusiasmo come i suoi ragazzi e commentava, dopo aver visto anche la vittoria del Lerici nella gara femminile che bissava il successo dello scorso anno con lo stesso equipaggio: «Questo è l’anno delle conferme». «Abbiamo ottenuto un successo incredibile, la vittoria l’avevamo nel cuore – erano state le prime parole del capovoga Gianni Carrara appena arrivato a terra con la barca vittoriosa- abbiamo capito subito che era una vittoria sicura, per questo risultato ci siamo impegnati tanto in tutta la stagione, ora la nostra gioia è incontenibile e l’entusiasmo alle stelle, ci sentiamo fortissimi e invincibili, è il premio al nostro impegno e alle nostre fatiche». Poi il trionfo con i borgatari in tripudio abbracciati al Palio appena ricevuto dalle mani del sindaco di Portovenere Massimo Nardini. La sera Marola era tutta in piedi ad aspettarli imbandierata a festa anche se la vera festa della vittoria ci sarà sabato prossimo nell’area verde con la “sagra del raviolo”. P.C.

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Il Canaletto vince la sfilata

IL CANALETTO ancora una volta ha vinto la sfilata storica con il ricordo del Canaletto antico e delle sue emergenze industriali è si è aggiudicato il bassorilievo realizzato per l’occasione da Francesco Vaccarone, consegnato alla borgata dal presidente della Fondazione Carispezia Matteo Melley. La scelta è stata fatta da una giuria composta da Eliana Bacchini vice presidente della Fondazione, Donatella Bianchi conduttrice televisiva Rai, Francesco Antola caporedattore La Nazione, Alessandra Zammarchi per Il Secolo XIX e lo stesso Francesco Vaccarone autore del trofeo destinato al vincitore. Al secondo posto il Portovenere con il ricordo del miracolo della Madonna Bianca del 17 agosto, al terzo il Muggiano alla riscoperta del relitto di nave “Equa”. Lo scorso anno la cerimonia della premiazione del Palio del Golfo si era tenuta sulla passeggiata Morin nel corso di uno spettacolo che era stato definito da “Mille e una notte”. Quest’anno siamo tornati nella consueta cornice di piazza Europa ed i vincitori dell’ 87° edizione del Palio del Golfo sono arrivati con un grande seguito di borgatari ma con scenografie più semplici di quelle dello scorso anno quando il Muggiano vincitore era arrivato con un grande traghetto seguito da un centinaio di supporter, tra lanci di bengala e fumogeni in una scenografia hollywoodiana. Per Fabio Scantamburlo e Fausto Sassi, eroi del Muggiano lo scorso anno, duo di punta dell’armo vincitore del Lerici quest’anno con Giuseppe Liberatore (quattro volte campione con il Marola nel 2002, 2003, 2005 e 2006) e Alessandro Aluisini, un successo bissato che accresce il loro già consistente palmares personale avendo già vinto Scantamburlo il palio col Muggiano anche nel 2008, mentre Fausto Sassi ne aveva già vinticinque: nel 1997 con il Fezzano, nel 2001, 2005 e 2006 con il Marola e nel 2011 con il Muggiano. Ancora più bella la gioia di tutti i borgatari di Lerici che da questo 87° Palio del Golfo, ancora più che da quello dello scorso anno, sono rinati al trionfo ed hanno riscoperto e onorato le loro radici marinare. Artefici del successo lericino nella categoria femminile ed al secondo Palio personale: Chiara Lazzoni, Sara Pintus, Tania Marone e Sara Galletti ,con timoniere la piccola Soumi Eva De Cicco. Festa grande anche per il Marola del capo borgata Gianni Cargiolli che con la conquista del 49° Palio Junior raggiunge quota quattro vittorie dopo quelle del 1975, del 2005 e dello scorso anno. I giovani campioni, cresciuti nel vivaio del Crdd e poi dallo scorso anno ripartiti alla volta di casa, sono Gianni Carrara, Nicolas Vischio, Antonio Mosconi e Diego Maddaluno, timonati da Alessio Divittorio. Sul palco delle premiazioni i tre sindaci: di Lerici, La Spezia e Portovenere Marco Caluri, Massimo Federici e Massimo Nardini, il prefetto Giuseppe Forlani, il Capo di Stato maggiore del Dipartimento Michele Cassotta, il direttore di Carispezia Gruppo Carparma Credit Agricole Roberto Ghisellini, il presidente della Lega Canottaggio Uisp Maurizio Viaggi, il Comitato delle borgate al gran completo e rappresentanti della Giuria. A dirigere la premiazione per il secondo anno consecutivo Gianluca Tinfena. Per prima è stata premiata la sfilata delle borgate, successivamente sono stati premiati da Roberto Ghisellini i vincitori del Trofeo Carispezia con Lerici, Cadimare e San Terenzo ai primi tre posti nella categoria femminile, Muggiano, Marola e Canaletto ai primi tre posti in quella junior, Lerici, Marola e Fezzano ai primi tre posti in quella senior. Fiori dalla Uisp per tutte e 36 le vogatrici che hanno partecipato, con maggiore o minore fortuna alla 18° edizione del Palio di categoria. Medaglie d’argento della Uisp per tutti i venticinque timonieri che si sono avvicendati sui 34 armi in gara. Ricordo del Palio al presidente del Cams-Circolo Auto Moto Storiche che ha organizzato la VII edizione in sidecar della riedizione del Circuito motociclistico cittadino 1924-1954. Per concludere le premiazioni degli armi in gara partendo dall’ultimo classificato per arrivare al primo e cominciando dalla categoria femminile. Per tutti cinque medaglie d’argento mentre ai tre primi sono andate cinque medaglie d’oro. La cerimonia, che è stata seguita da migliaia di persone, si è conclusa alle 22,30 con lo spettacolo “Artisti del fuoco”. PIERANGELO CAITI

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Una tesi di laurea sulle regine del remo

C’È anche un talismano, nella vittoria delle ragazze del Lerici. E’ un bracciale in cuoio, che Chiara Lazzoni portava da anni: un portafortuna, legato alla sua bella storia d’amore con Marco Greco. Lo indossava al Palio 2011. All’ultimo allenamento, è scivolato in mare ed è affondato. Ci sono stati momenti di panico, e lacrime. La squadra s’è convinta che il bracciale avrebbe continuato a tifare per il Lerici, dal profondo del mare. E così è stato. La tesi di laurea. Matteo Arfanotti è un preparatore atletico che prende molto sul serio il suo lavoro. Sui metodi di training delle ragazze del Lerici, ha scritto la sua tesi di laurea. La commissione l’ha valutata molto positivamente, e gli ha fatto anche gli elogi. Di certo Matteo non mancherà ora di ragguagliare i suoi professori, sui risultati ottenuti in gara. Il brindisi. Un pensionato lericino, descritto come persona schiva e marinaresca, un po’ burbero e poco incline alle smancerie, s’è fatto trovare in banchina, al rientro degli equipaggi. Ha sventolato alcune banconote, quasi scusandosi per non avere di più. «Sono un pensionato – ha detto – fatevi un brindisi da parte mia». Naturalmente i vogatori hanno provato a restituirgli il piccolo tesoro: ma lui è stato irremovibile. E’ stato un momento di profonda commozione, nella sua semplicità. Alluvionata. Sara Pintus è stata eroica, nel suo impegno. L’alluvione le ha distrutto la casa, appena scelta a Brugnato insieme al fidanzato. Gli amici della Borgata l’hanno aiutata a cercare i due adorati cani, che temevano persi: e a ripulire le macerie. La casa, però, era ed ancora è inagibile. E tuttavia Sara non ha rinunciato. E’ rimasta in squadra, nonostante tutto: e non ha saltato un allenamento. Il Monterossino. Giuseppe Liberatore, monterossino, è stato fra gli alluvionati del borgo delle Cinque Terre. Nonostante tutto, non ha abbandonato la squadra. Quando la strada era inagibile, raggiungeva Levanto, e da lì Lerici. Spalava a colpi di carriola, nel suo negozio invaso dal fango. Poi veniva a vogare a Lerici. Un terminator. Pollice nel mito. Nell’attesa spasmodica del via dei Seniores, Marco Greco si consumava nella tensione, scrutando i volti accartocciati dalla grinta dei vogatori delle altre borgate. Piantato al giro di boa, ha rischiato l’infarto. L’ha salvato il pollice di Fausto Sassi. Nel vederlo in ambasce, il vogatore gli ha fatto un cenno di vittoria. E il presidente del Lerici è sopravvissuto per quegli undici minuti di disfida, culminati nella straordinaria vittoria del Palio 2012. Stessa barca del 1986. Lo scafo che ha trionfato nei Seniores, è quello creato a mano dal maestro d’ascia Ivo Ghiggini: vincitore del Palio 1986. E’ stato rimodellato su progetto dell’ingegnere (anch’esso lericino) Luca Taddei: ma l’armatura è nata dall’abilità del grande Ivo, nella storica baracca della Rocchetta, in cui creava i suoi gozzi capolavoro, con i quali le borgate vincevano su tutte le altre. Da non crederci. La bottiglia. In silenzio, come è costume in paese, una bella signora è scesa con quell’eleganza tutta lericina, ed ha consegnato ai vogatori una eccellente bottiglia, tutta ben incartata a festa. “Meritate un brindisi”, ha detto loro. E poi si è dileguata, per non disturbare. S.C.

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Lerici scende in piazza per assaporare il trionfo

S’ERA inventato una festa, per presentare gli armi alla città e ricucire un affetto strappato da anni di indifferenza dei lericini per la voga. E quella festa dell’Arci Borgata Marinara, è diventata già una tradizione: tutti in piazza, ogni primavera, col prete a benedire i vogatori, e i volontari a friggere sgabei. S’era inventato anche un sogno: ricostruire in borgata un settore Palio capace di divertirsi e di divertire. Ed ora che s’è portato a casa due vittorie – nel settore femminile e nei seniores – Marco Greco non può neanche sentire la parola “Palio” senza commuoversi. E’ fatto così, il presidente. E gli amici se lo “stropicciano” come un orsetto. Perché è uno che si impegna a testa bassa, ma è gentile. Perché piuttosto che brandire un’ascia, smussa sempre gli angoli. E perché se l’è sudato, e sofferto, questo successo: tanto che per smaltire l’ubriacatura di euforia, gli serviranno fior di settimane. O anche mesi. Greco:una stagione da incorniciare, e due stendardi in un colpo. Non dica che non ci sperava.. «Un pochino – ride – un pochino e un po’ di più, in effetti». Partiamo dalle ragazze: straordinarie. «Eccezionali. Per tutta la stagione hanno dimostrato di saper vincere. Si sono allenate in ogni condizione meteo. E in gara hanno migliorato il loro record del 2011». Donne d’oro, Chiara Lazzoni, Sara Pintus, Tania Marone e Sara Galletti. «Si sono meritate il podio, inseguito con tenacia ».Ela piccola timoniera, Suami Eva De Cicco? E’ vero che l’ha “scoperta” davanti a scuola? «Sì. Contattavo i genitori interessati ad avvicinare i figli alla voga». E ha incontrato la madre. «Sì: simpaticissima. Ha incoraggiato Suami e ha fatto bene: è intelligente, impara subito, s’è impegnata tanto ». E ha vinto al primo Palio. «Una ricompensa meritata, anche per lei». Tanto impegno anche per gli Juniores: Alessio Salvini, Francesco Germani, Alessio Ricchello, Nicola Iardella, il timoniere Francesco Bella. «Sì, davvero. Ragazzi precisi, impegnati. E non è facile, davvero, poter schierare tre equipaggi tutti forti». E siamo ai Seniores: bei nomi, atleti di peso. «Un equipaggio autorevole, sicuro di sé, straordinario». I veterani Giuseppe Liberatore (al suo quinto successo), Fabio Scantamburlo (al terzo) e Fausto Sassi (al sesto, hanno già scritto pagine epiche nella storia del Palio.«E’ così. Ci hanno onorato, vogando per il Lerici. E noi ce l’abbiamo messa tutta, per sostenerli, e far sentire loro il nostro affetto». E poi c’è Alessandro Aluisini, scuola Crdd. «Un ragazzo serio, dotato: abbiamo creduto in lui e sono felice che abbia vinto con i nostri colori». E il timoniere? Un vero figlio d’arte, Francesco La Valle. «E di tanto padre». Papà Paolo (11 vittorie in voga) è stato per voi un trainer da mito, insieme al capo borgata Marco Zoccali e Simone D’Angiulli. «Sì. Tutti preziosi, eccezionali. Come il preparatore atletico, Matteo Arfanotti. Ho sempre detto che ogni vittoria è un risultato corale». Le fortissime donne del Lerici avevano già vinto nel 2011. L’ultima vittoria classe Junior, è del 1968: con Principato, Tonnarelli, Asciutti, Dall’Aste, timonati da Enrico Lisi. Per la classe Senior, siamo al 1986: dirigenti Francesco Palandri e Francesco Roncallo, vogatori Sergio Mori, Luigi Vanacore, Giuseppe Greco e Pino Giacchè, timonati da Marco Castagnini. Ci voleva l’era Greco, per ritornare in auge? «Ci volevamo tutti noi – si schiva – vogatori, timonieri, allenatori, e poi i dirigenti Tino, Andrea e Cristian Brondi, Dario Angelosanto, Valerio Fossati, Cristian Alfano, la responsabile della sfilata Claudia Battaglia, affiancata da Valentina Mazzetti: e tutti quanti restano in ombra, ma se non ci fossero non potremmo farne a meno». Festeggiamenti in vista? «Nel week end». Come assessore allo sport, una parola su questo Palio? «Le borgate lericine sono state tutte straordinarie, dalla prima all’ultima: Muggiano, Venere Azzurra, San Terenzo, Tellaro,Lerici». State lavorando ad un comitato che metta tutte le forze in rete? «Sì: la delega l’ha tenuta il sindaco Marco Caluri. Il Comune intende sostenere i borgatari, più che si potrà». Impresa non facile, fra costi e mancanza di spazi.«E’vero: ma la passione dimostrata dalle cinque borgate, merita un riconoscimento. I figuranti alla sfilata erano da record, un effetto d’insieme straordinario, che ha mobilitato tutta la comunità». Greco: ci crede davvero, alla duplice vittoria, o le sembra ancora di sognare? «E’ un sogno che s’è avverato, non vorrei più svegliarmi».  SONDRA COGGIO

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Lavalle, la dinasty spezzina

Non sta nella pelle e si tuffa subito in mare. Poi sale sulla barca vincente e abbraccia tutti. Senza sosta. Senza interruzione mentre la torcida del Lerici infiamma la passeggiata Morin. Quando arriva a terra Paolo La Valle, allenatore dei rossoverdi vincitori del Palio del Golfo 2012, si stringe al figlio Francesco, timoniere del Lerici, e suo successore tra gli armi che si sfidano a colpi di sudore, bracciate e vigore. «L’ho visto subito che aveva stoffa –dice Paolo La Valle – quando io vincevo i pali del passato lui non era ancora nato. Oggi io sono qui a vedere lui vincere allenando la squadra del Lerici. Che cosa posso dire è una soddisfazione impagabile per un papà. Questa vittoria ha un sapore speciale emi riempie di gioia». Cuore di papà e muscoli d’acciaio quelli di La Valle che ha riportato, da trainer, la borgata delle Perla del Golfo al successo dopo tanti anni di astinenza. L’ultimo alloro lericino nella categoria dei Senior, ovviamente la più ambita, risale all’86, roba da secolo scorso e da pagine ingiallite degli almanacchi. Ieri invece Lerici ha voltato pagina riscrivendo la storia. Così per i rossoverdi sostenuti da un pubblico infaticabile che ha sfidato il sole di passeggiata Morin il tabù è rotto. «Pensare che questa borgata sia rimasta senza il Palio per così tanti anni non è pensabile –spiega Giuseppe Liberatore, uno dei vogatori del Lerici – adesso abbiamo riportato la vittoria in paese e siamo felici che questa sera la gente di Lerici possa essere orgogliosa di noi e di quello che abbiamo fatto in questa sfida che ti tiene sempre con il fiato sospeso». Insomma basta aspettare. Fine della rabbia di non vincere. Il 2012 è del Lerici e la festa sotto il palco della autorità è senza fine. Il palio dell’anno clou dell’austerity finisce a levante del Golfo e ad abbracciare i suoi c’è il sindaco Massimo Caluri ma si vede anche l’ex primo cittadino Emanuele Fresco che non trattiene l’emozione per il successo lericino. E’ il palio senza il lancio degli incursori e con qualche vuoto in più rispetto al passato soprattutto al Molo Italia dove il tutto esaurito degli anni scorsi non c’è, almeno fino all’ultimo minuto. Qualche buco anche nella tribuna vip ma va bene così. Elettrizzato dal successo anche Fausto Sassi. «E’ la vittoria della fatica e della volontà – spiega il vogatore rossoverde – questo successo ci ripaga di tutte le sofferenze e le fatiche fatte in questi mesi». La dedica? «Alla famiglia che mi ha sostenuto in queste settimana di fatiche e prove che non finiscono mai. Vincere un palio prevede tanta tantissima preparazione non si affronta così e questo determina grandi sacrifici. Ci vuole qualcuno che ti sostiene anche nei momenti più difficili che ci sono ma vengono poi ripagati dalla vittoria». Insomma Lerici torna a sorridere. E il team completato da Alessandro Aluisini e Fabio Scantamburlo ha restituito il vessillo più ambito del golfo dei Poeti a una borgata che per troppi anni aveva visto sorridere solo gli altri.

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Lerici marziano sbanca il Palio

 ALLA GRANDE, senza se e senza ma, il Lerici ha stravinto l’87° Palio del golfo. É vero che, alla vigilia, Giuseppe Liberatore, Alessandro Aluisini, Fabio Scantamburlo e Fausto Sassi, timonati da Francesco Lavalle – figlio dell’allenatore recordman di vittorie da vogatore, Paolo – erano dati favoriti ma ieri sera alla Morin hanno “ammazzato” tutti gli avversari. Grande il tempo – 11minuti primi, 06 secondi e 01 centesimi – ma schiacciante il distacco sul secondo classificato, quasi cinque secondi che significa uno scafo e mezzo abbondante avanti. Insomma, una gara senza storia per gli altri dodici equipaggi che, a parte i canalettesi, non hanno impensierito nemmeno un poco il “racer” dipinto di rosso e di verde. Al terzo posto, il Fossamastra, quindi, di seguito, Marola, Cadimare, Porto Venere, Muggiano, Fezzano, Le Grazie, Crdd, San Terenzo. Tellaro e Venere Azzurra . Per Lerici e i lericini un pomeriggio indimenticabile, dato che prime sono arrivate anche le loro ladies nella categoria femminile. Ventisei anni dopo l’unico successo della borgata rossoverde alla Morin è arrivato dunque l’agognato bis. E che bis. I “marpioni” Liberatore e Sassi, rispettivamente cinque e sei Pali già portati a casa, hanno dimostrato di essere più che mai al top, splendidamente assecondati da Aluisini, Scantamburlo e pilotati dal piccolo Lavalle , un po’ il nipotino di capovoga e pruista, visto che proprio loro, valorosi compagni d’armo di papà Paolo, lo hanno visto letteralmente crescere. Come detto, un Palio a senso unico, reso appena un po’ pepato dalla suspence iniziale di un ritardo nella partenza che ha fatto schizzare su e giù l’adrenalina sui remi. Ma l’inconveniente – speaker Tinfena dixit – è stato causato dalla temporanea mancanza di collegamento con Rai Tre Liguria (sic). Al fatidico colpo di pistola, comunque, il Lerici è subito schizzato in testa come morso da una tarantola.«Al mio segnale scatenate l’inferno» deve aver detto ai suoi il capovoga Liberatore. E inferno (per gli altri) è stato. Una gara sempre avanti , avanti a tutti, quella del Lerici. Alla boa dei 500metri lo scafo rossoverde ha girato mettendo in fila Canaletto, Marola, Fezzano, Cadimare e gli altri; idem ai1.000, sempre con Canaletto, Marola e Fezzano in coda; ai 1.500 e, infine, nel rush finale dei 2.000 allorché le palate sono aumentate e il serravoga lanciato al momento giusto ha frantumato la resistenza di un Canaletto che, a sua volta, ha inflitto cinque secondi di distacco al Fezzano, finito terzo. Nulla di più facile da vedersi per le migliaia di tifosi assiepati sulla Morin e lungo il Molo Italia e per i supporter lericini che, quando mancavano ancora duecento metri all’arrivo si sono buttati in mare per festeggiare, tanto erano sicuri del trionfo. In definitiva, un Palio avvincente e ben riuscito. In tribunale autorità cittadine,politici, consiglieri comunali .Una menzione particolare per Carispezia, rappresentata dal direttore generale, Roberto Ghisellini, principale sponsor della manifestazione remiera, che ha distribuito eleganti cappellini bianchi e cuscini per le sedie del palco. Presenti, tra gli altri, il presidente dell’Autorità portuale di Genova, Luigi Merlo, e quello della Spezia, Lorenzo Forcieri, che ha seguito la gara a bordo Morin, in mezzo ai tifosi e agli addetti dell’Uisp. Lui non tifava per nessuno ma si è divertito nonostante fosse troppo vicino allo starter quando questi ha sparato il colpo di pistola. AMERIGO LUALDI

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Palio, Lerici regina dopo un quarto di secolo

LERICI regina del Golfo della Spezia. La borgata rossoverde riesce in un’impresa storica compiendo una grande doppietta vincendo l’87° Palio del Golfo sia nei seniores maschili che nel femminile. Questo risultato è il frutto della programmazione e dell’organizzazione della borgata di Lerici che negli ultimi anni ha costruito le fondamenta per arrivare a questi successi e grandi meriti vanno pertanto al presidente Marco Greco e a tutto lo staff societario e tecnico. Grande euforia ed entusiasmo tra i tifosi lericini, tra cui il neo sindaco Marco Caluri, per un successo che mancava da ben 26 anni dal lontano 1986. Per la borgata rossoverde è pertanto il secondo successo nell’albo doro del Palio che gli consente di raggiungere i cugini del San Terenzo. Al termine soddisfazione e gioia per l’armo lericino che vede protagonisti oltre all’allenatore e recordman del Palio Paolo Lavalle l’equipaggio composto da Fausto Sassi al sesto successo al Palio (dopo quelli del 1997 con Fezzano, del 2001-05-06 con il Marola e del 2011 con il Muggiano), Giuseppe Liberatore alla quinta vittoria (dopo quelle del 2002-03-05-06 con il Marola), Fabio Scantamburlo al terzo successo (dopo quelli del 2008/11 con il Muggiano) e Alessandro Aluisini alla prima vittoria. Per il timoniere figlio d’arte Francesco Lavalle è invece la seconda vittoria consecutiva dopo quella ottenuta l’anno scorso al timone dell’armo femminile. Il padre Paolo Lavalle si conferma pertanto nella leggenda del Palio in quanto conquista il dodicesimo Palio, primo come allenatore, gli altri undici come vogatore gli ha vinti nel 1988-90-96-2009 con il Canaletto, nel 1992 con il Crdd, nel 2000-01-02-03-05-06 con il Marola. La gara è stata un monologo del Lerici che ha dominato partendo in testa e mantenendola con autorità per tutto il percorso aumentando progressivamente il vantaggio sugli inseguitori. Stagione da incorniciare pertantoper il Lerici che ricordiamo si era aggiudicato anche il trofeo «Carispezia». Giunge secondo un ottimo Canaletto che, dopo la vittoria nell’ultima pre-Palio di Muggiano, si conferma in gran forma. Terzo posto, a sopresa, per il Fossamastra che conquista di nuovo il podio l’anno scorso si era piazzato secondo. Deludono le altre favorite il Marola giunge quarto, ma vincente in due occasioni in stagione, il Cadimare quinto, i detentori del Muggiano settimi e il Fezzano ottavo, dopo che in stagione aveva vinto in tre occasioni come il Lerici. Ottima l’organizzazione del Comune della Spezia e del comitato delle borgate sotto l’egida della Lega canottaggio Uisp. Speaker del Palio per la prima volta Gian Luca Tinfena. Passeggiata Morin ancora una volta gremita di pubblico e gara ripresa anche quest’anno dal Tg3 liguria oltre che dall’emittente spezzina TeleLiguria Sud. Ecco l’ordine d’arrivo dei Seniores maschili (2000 metri). 1) Lerici (Giuseppe Liberatore, Alessandro Aluisini, Fabio Scantamburlo, Fausto Sassi, timoniere Francesco La Valle) 11’06”01, 2) Canaletto (Alessio Nardini, Alfredo Tacci, Alessandro Fornoni, Mauro Dini, timoniere Attilio Borio) 11’10”95, 3) Fossamastra (Gian Maria Marletti, Mattia Grieco, Mirko Bertini,Alberto Zignego, timoniere Mattia Dani) 11’15”85, 4) Marola 11’16”74, 5) Cadimare 11’17”53, 6) Portovenere 11’19”52, 7) Muggiano 11’19”81, 8) Fezzano 11’20”62, 9) Le Grazie 11’29”75, 10)Crdd 11’41”23, 11) SanTerenzo 11’42”26, 12) Tellaro 11’46”02, 13) Venere Azzurra 11’51”21. Paolo Gaeta

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Le diavolesse concedono il bis e centrano il record assoluto

UN SUPER Lerici vince per la seconda volta consecutiva il Palio del Golfo. Le ragazze rossoverdi ribadiscono la loro superiorità evidenziata in tutta la stagione che hanno letteralmente dominato vincendo ben undici gare consecutive compreso il Palio. Inoltre le diavolesse lericine hanno stabilito il nuovo record del Palio con 5’55”08 battendo proprio il tempo ottenuto da loro stesse l’anno scorso che era 5’57”03. Comprensibile l’euforia del nuovo sindaco di Lerici Marco Caluri che bagna l’inizio del proprio mandato con un importante successo sportivo bissato poi con il Palio dei seniores. La gara è un monologo del Lerici che come da pronostico prende la testa con autorità e vince con più di cinque secondi di vantaggio sul Canaletto che è autore di una grande prestazione soprattutto nei primi 500 metri. Secondi 500 metri, invece, esplosivi per il San Terenzo che con un finale entusiasmante conquista uno storico terzo posto che premia la costanza e l’impegno delle ragazze guidate dall’allenatore Michele Donato. E’ fuori dal podio, a sorpresa, il Cadimare giunto quarto che nelle pre-Palio aveva dimostrato di essere l’avversario più temibile per il Lerici giungendo ben otto volte secondo. Ecco il dettaglio dell’87°Palio del Golfo: FEMMINILE (1000 METRI) 1) Lerici (Chiara Lazzoni, Sara Pintus, Tania Marone, Sara Galletti, timoniere Suami Eva De Cicco) 5’’55”08 (record), 2) Canaletto (Laura Buticchi, Caterina Brugnera, Alice Greco, Eleonora Frascadore, timoniere Chiara D’Amico) 6’00”65, 3) SanTerenzo (Valeria Cardia, Sara Pagliaro, Serena Cappellini, Francesca Micheli, timoniere Annalisa Mencacci) 6’04”71, 4) Cadimare 6’04”71, 5) Crdd 6’09”72, 6) Fossamastra 6’13”84, 7) Fezzano 6’14”62, 8) Tellaro 6’21”79, 9) Venere Azzurra 6’51”44. Paolo Gaeta

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Equipaggio davvero imbattibile. Gli junior del Marola ancora primi

IL MAROLA juniores si conferma campione del golfo aggiudicandosi l’87° Palio. Il quartetto del capo borgata Gianni Cargiolli conferma pertanto la propria superiorità vincendo con autorità una gara che lo vedeva tra i favoriti assieme al Muggiano giunto secondo, ma vincitore del trofeo «Carispezia» e di ben cinque pre-Palio e al Crdd giunto terzo e ultimamente uno degli equipaggi più in crescita. Delude invece il Canaletto che giunge quinto,ma in stagione si era imposto in due occasioni. Il Fezzano sfiora il podio giungendo quarto al termine di una buona prova. La gara è partita con circa dieci minuti di ritardo a causa dei lavori in corso alla banchina Revel. IL MAROLA parte fortissimo prendendo la testa con una fulminante partenza che gli consente di guadagnare un buon vantaggio. Alla boa dei 500 metri i marolini compiono una grande virata incrementando il vantaggio e controllando poi nel finale il ritorno degli inseguitori. Da notare che l’equipaggio marolino era il solito dell’anno scorso compresi sia i vogatori che il timoniere. PROPRIO quest’ultimo Alessio Di Vittorio è un figlio d’arte in quanto il padre Giovanni aveva vinto il Palio seniores, anch’esso come timoniere, del 1982 con il Canaletto e la madre Barbara Pedretti vinse il Palio femminile del 1998 con il Marola come vogatrice. Grande gioia pertanto per i borgatari marolini per il successo che li conferma campioni della categoria juniores conseguendo uno storico bis. Da notare che il Marola fa così poker nell’albo d’oro junior avendo vinto anche nel 1975, nel 2005 e nel 2011. Soddisfazione a fine gara in casa arancioni per un successo che ha in parte attenuato la delusione per il quarto posto nei seniores. Diamo uno sguardo al dettaglio dell’87° Palio del Golfo del Golfo. JUNIORES MASCHILI (1000 METRI) 1)Marola (Gianni Carrara,Nicholas Vischio, Antonio Moscon, Diego Maddaluno, timoniere Alessio Di Vittorio) 5’38’’00, 2) Muggiano (Giacomo Boni, Gian Luca Passano, Daniel Costa, Michele Di Maggio, timoniere Alice Berlenghi) 5’42’’50, 3) Crdd (Dimitri Caso, Tiziano Giacchè, Giovanni Cassotta, Stefano Zapparata, timoniere Fabio Esposito) 5’42’’71, 4) Fezzano 5’45’’49, 5) Canaletto 5’47’’08, 6) Porto Venere 5’49’’55, 7) Le Grazie 5’50’’31, 8) Lerici 5’50’’49, 9) Cadimare 5’52’’30, 10) Fossamastra 5’53’’23, 11) San Terenzo 5’57’’12, 12) Venere Azzurra 5’58’’68. Paolo Gaeta

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Palio del Golfo tra veleni e polemiche

SOLO un’ammenda al Cadimare e un’ammonizione con diffida per il secondo remo bianconero Alfonso Conte che nell’ultima pre palio del Muggiano ha vogato con doppi pantaloncini, favorendo così lo scivolamento sul sedile dell’imbarcazione. Era stato lo stesso vogatore cadamota ad autodenunciarsi, presentando un certificato medico che evidenziava un’infiammazione al sedere. Gli avversari più maliziosi sospettano invece che la mossa del Cadimare sia stata una strategia azzeccata per rimediare la squalifica nella pre palio del Muggiano e ottenere così per domenica prossima una corsia più prossima ai pontili dell’Assonautica dove il mare è solitamente più calmo. Ecco allora che torna in voga la proposta del capo borgata del Canaletto Gianni Casali, il quale ha più volte proposto una modifica al regolamento, ovvero far decidere all’equipaggio, vincitore del campionato provinciale, la corsia su cui gareggiare nella giornata del Palio del Golfo. E di seguito posizionare tutti gli altri. POLEMICHE Domenica scorsa ci sono stati momenti di tensione a margine della sfida di Muggiano. Ad accendere la miccia ci ha pensato Gianni Casali, rinvigorito dal successo del Canaletto. Il capo borgata dei canarini ha sollevato dubbi sulla regolarità dello specchio di poppa dell’imbarcazione del Fezzano. La giuria però ha concesso una deroga alla società biancoverde che dunque domenica potrà regolarmente gareggiare davanti alla passeggiata Morin con la sua barca preferita. Bisognerà vedere cosa succederà da lunedì: cioé se il Fezzano sarà costretto a modificare la poppa o se le altre borgate decideranno di adeguarsi. LUTTO Fossamastra piange la morte improvvisa di Maria Oddi, 84enne, madre del presidente della società biancoceleste Giorgio e della capo borgata Susanna. È stato lo stesso Giorgio a scoprire il corpo senza vita della pensionata quando si è recato a farle visita nel suo appartamento di viale San Bartolomeo. La borgata si è stretta attorno a Giorgio e Susanna e ha proposto di rinunciare a scendere in strada per la sfilata in segno di lutto,ma gli stessi parenti della donna scomparsa hanno chiesto di non variare in alcun modo il programma già deciso da tempo. Quindi il Fossamastra sfilerà regolarmente venerdì, ma con il dolore nel cuore..

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